Tv. La7 e Tv8 si scontrano sui dati d’ascolto: Auditel indietro di 30 anni

Le fasce orarie dei dati Auditel sono ormai obsolete, creando confusione nel settore: la prima serata ora finisce più tardi. La7 e Tv8 (ex MTV) si fanno guerra interpretando diversamente i dati d’ascolto.

Continua a divampare la polemica attorno alle fasce Auditel, con i gruppi televisivi che insistono nel mettere in discussione i sistemi di rilevazione delle audience. Il problema sorge principalmente perché il sistema Auditel, incapace di aggiornarsi, continua ad essere impostato su fasce orarie ferme a più di 30 anni fa; i nuovi ritmi di vita hanno imposto una riprogrammazione dei palinsesti televisivi, che oramai vedono la c.d. “prima serata” iniziare anche alle 21.30. Insistendo nel proporre i dati relativi agli ascolti nella fascia oraria 20.30 – 22.30, si è venuto a creare un polverone confusionario di rilevazioni statistiche, nel quale ciascun emittente è molto abile nel tirare l’acqua al proprio mulino. Ognuno può decidere, a seconda dei propri interessi, di utilizzare e fregiarsi di dati relativi a particolari fasce orarie o determinati target di individui; questo atteggiamento ha portato, nella pratica, a considerare la prima serata in un range medio che va dalle 20.30 alle 21.30. Per capire quanto tutto questo crei confusione nel settore, basti pensare alla recente diatriba che ha visto protagonisti Tv8 e La7. Dopo che Daniele Ottier, direttore della concessionaria Sky Media, ha riferito che grazie alla nuova gestione Sky il canale Tv8 avrebbe battuto 11 volte La7 in prima serata, è arrivata pronta la smentita. Urbano Cairo ha dichiarato che dal 4 ottobre 2015 al 15 febbraio 2016, dalle 20.30 alle 23.30 La7 avrebbe superato Tv8 per ben 133 volte. Non si è fatta attendere la controreplica: Sky, con tanto di dati Auditel allegati, ha dimostrato gli 11 sorpassi nei confronti della rivale; Cairo però, dal canto suo, non ne ha condiviso le modalità di misurazione. Il botta e risposta si basa, però, su un sistema fallaceo che pubblica i dati (di dubbia qualità) senza che però ci sia uniformità nella loro comparazione: da qui la sensazione che Ottier e Cairo, anche se con l’intenzione di difendere l’interesse aziendale, stiano sostanzialmente parlando di aria fritta. (G.C. per NL)

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