Dopo un inizio di stagione leggermente sottotono, il palinsesto di La7 è finalmente entrato a regime. Elemento di spicco in questo autunno lento a partire è stato il nuovo programma di Massimo Giletti “Non è l’Arena”, che ha debuttato domenica 12/11/2017 e che registra un 7-8% di share.
Questa significativa novità contribuisce a consolidare l’ampia offerta di prima serata.
Il prime time è introdotto dal programma di Lilli Gruber “Otto e mezzo” che – nelle prime otto puntate di novembre – ha ottenuto una media del 5,67% di share. La settimana di La7 propone produzioni che coprono cinque giorni su sette: a partire da “diMartedì” con Giovanni Floris (5-7%), il giorno successivo vengono messi in onda i documentari di “Atlantide” di Andrea Purgatori (3%), giovedì è il momento di “Piazza Pulita” – programma di approfondimento e informazione condotto da Corrado Formigli – (5-5,5%), mentre il venerdì è di Diego Bianchi con il suo “Propaganda live” (3%), programma per il quale è possibile sperare in una crescita, come auspicato dall’editore del canale Urbano Cairo.
I primi 15 giorni di novembre hanno raggiunto uno share del 4,32% per quanto riguarda la fascia oraria dalle 20.30 alle 22.30, superando la rivale Rete 4 che ha invece registrato un 4,02%.
Tra conferme e nuovi arrivi migrati dalle altre reti generaliste il canale diretto da Andrea Salerno sta cercando di dare battaglia agli avversari, tentando – al tempo stesso – di migliorare i risultati economico-finanziari della rete.
Nei mesi da gennaio a settembre 2017 i ricavi sono diminuiti del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2016; anche il risultato netto è in negativo, però mentre nel 2016 il deficit era di 2,8 milioni di euro, ora è in rosso per 2,5 milioni.
È migliorato l’ebitda (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization, ossia il valore degli utili prima degli interessi, delle imposte, del deprezzamento e degli ammortamenti), passato da -2 milioni nel 2016 a +2,5 milioni; ha avuto un incremento anche l’ebit, da -8,2 milioni nel 2016 a -4,8 milioni (dati Italia Oggi).
È auspicabile quindi che il settimo pulsante del telecomando, grazie ad un’offerta ricca di volti noti, migliori i propri risultati anche in termini economici, procedendo verso una riaffermazione ed una maggiore competitività del canale. (G.C. per NL)