La tv nel 2017 cambia veste e si trasforma, si rinnova, muta il proprio volto e si aggiorna verso le necessità della nuova epoca digitale in cui ormai la nostra società è giunta.
Le cassandre dicevano sarebbe successo l’irreparabile e che essa si sarebbe definitivamente spenta con l’andare del tempo, lasciando spazio a nuove finestre sul mondo digitale e non. Eppure, a discapito dei miscredenti, ci troviamo dinnanzi ad una situazione tutt’altro che pessimistica, dove la televisione la fa ancora da regina per quanto riguarda la fruizione dei suoi contenuti ed il modo in cui gli italiani si sono adeguati per farlo. Cambiano i tempi e cambia anche il modo di concepire la visione stessa del network, ma come indicano i dati raccolti dall’osservatorio Social TV 2017 realizzato dal Digital Lab dell’Università La Sapienza di Roma in collaborazione con SWG, per quanto riguarda il panorama italiano la situazione dimostra chiaramente come nel bel paese, vi siano sempre più televisori accesi e ben sintonizzati. Ma c’è di più: si tratta di un fenomeno in continua crescita, non più legato esclusivamente alla tipologia di schermo in sé. Si tratta di una concezione nuova e variata rispetto al passato, poiché nel 2017 il piccolo schermo si presenta fluido e senza spazi né confini, sempre disponibile ed accessibile, pronto ad accompagnare le audience nella loro vita quotidiana. Il consumo di televisione è in continuo aumento, ma bisogna carpirne i cambiamenti e le motivazioni insite in questo quadro, che vede la tv differenziarsi nettamente dai suoi criteri tradizionali. In questi anni, il modo di disporre dei contenuti televisivi si è adattato alle nuove tecnologie (come smartphone e tablet) e alle nuove piattaforme di distribuzione che permettono di godere dei contenuti on demand e in modo sempre più smart (come Netflix o Amazon Prime Video). Il televisore (con il 93,7%) continua a essere lo schermo più utilizzato, ma non è più da solo: il 71,2% del campione ha dichiarato di utilizzare spesso o qualche volta lo smartphone per vedere contenuti televisivi; il 53,4% il tablet e l’84,2% il computer. Da evidenziare però come le abitudini di visione cambino sensibilmente con l’età. Tra i preadolescenti, il 53,4% e il 55% degli adolescenti utilizzano lo schermo mobile (smartphone o tablet) per guardare i contenuti TV, mentre la percentuale scende sulla base dell’anzianità del campione in esame: tra i cosiddetti millenials (venti-trentenni) il 43,4% usa spesso lo schermo mobile contro il 31,6% degli appartenenti alla generazione X (trenta-quarantacinquenni), il 27% dei baby boomers (cinquanta-sessantenni) e il 26,3% degli over 75. Ciò che accomuna gran parte degli utenti è però il desiderio di poter vedere “quello che più si vuole quando lo si vuole”, caratteristica importantissima della nuova tv contemporanea, dove è possibile iniziare intense maratone delle serie più amate, grazie a piattaforme dedicate come per esempio Sky Go, RAI Replay o ancora Netflix ed affini, che distribuiscono tutte le puntate a pacchetto simultaneo dov’è lo spettatore stesso che decide cosa vedere e quando, selezionando un episodio in qualsiasi momento della stagione tv, per poterlo rivedere anche più volte. Novità, questa, da non sottovalutare: in tal modo è ora il grande pubblico a predisporre la propria esperienza di fruizione degli show televisivi. Indubbiamente, questa peculiarità ha trasformato negli ultimi 5-10 anni il concetto di tv moderna. (E.M. per NL)