C’è tensione tra i colossi dei mass media statunitensi: Disney e Comcast si contenderebbero (parte della) 21th Century Fox di Rupert Murdoch, a cui entrambe le multinazionali mirano per rafforzare la produzione di contenuti e ottenere una potenza di diffusione internazionale notevole.
Nonostante Disney abbia già siglato con la Fox un accordo del valore di 52,4 miliardi di dollari, indiscrezioni vorrebbero Comcast nuovamente all’attacco per l’acquisto delle attività entertainment della società del tycoon australiano.Il più grande operatore degli Stati Uniti aveva già messo sul piatto in precedenza 60 miliardi di dollari per la Fox, ma l’offerta era stata declinata per non incorrere in rischi antitrust. Nonostante infatti – a detta di Comcast – fossero state offerte una serie di garanzie a prevenzione delle censure da parte dell’authority, i dirigenti Fox non le hanno ritenute sufficienti a proteggersi dall’inclinazione sfavorevole verso gli accordi “verticali” come quello in discussione, che prevedeva l’aggiunta di altri canali via cavo alla già enorme potenza nella distribuzione televisiva di Comcast.
L’accordo con Disney è stato valutato meno rischioso o, forse, Fox ha ritenuto che valesse la pena correrlo per poter accedere ai contenuti Disney e alla rodata macchina che li produce, prospettiva questa che aiuterebbe il colosso a competere con Netflix e che piace molto anche a James Murdoch, figlio di Rupert e Ceo della Fox, che mira ad incarichi interni alla multinazionale di Topolino. Se l’accordo si concretizzasse, la 21th Century non scomparirebbe, ma manterrebbe gli asset giornalistici e dello sport (Fox News, Fox Sport).
Le voci sul nuovo arrembaggio di Comcast verso Fox sembrano essere alimentate da ciò che accade dall’altra parte dell’oceano atlantico, dove i Murdoch stanno riscontrando problemi nell’acquisizione del restante 61% delle quote di Sky in Gran Bretagna (la Fox è già azionista al 39% del gruppo). Secondo l’antitrust inglese, infatti, tale passaggio comprometterebbe l’interesse pubblico alla pluralità dell’informazione.
Per assicurarsi il placet dell’amministrazione britannica, Fox ha reso pubblico l’intendimento di mantenere Sky News in Gran Bretagna per i prossimi cinque anni e di istituire un consiglio editoriale indipendente per il canale.
Comcast potrebbe far leva proprio su questa complicata situazione per puntare alle quote Sky di Fox, per poi estendere le mire su altri asset, sempre escludendo quelli più problematici per le censure di Washington.
Il mese prossimo, negli Stati Uniti, si svolgerà il processo che deciderà su un altro caso di acquisizione in potenziale violazione delle norme antitrust, quello tra Time Warner e At&T, fortemente osteggiato dall’amministrazione Trump. La decisione in merito a quell’accordo potrebbe costituire un precedente utile anche nell’affare 21th Century Fox. C’è da considerare inoltre che, se Fox dovesse rimangiarsi la parola data a Disney (una parola dal valore di oltre 52 miliardi di dollari), l’accordo sfumato potrebbe originare una contesa di enormi proporzioni, paragonabile al caso europeo Mediaset-Vivendi. (V.D. per NL)