Tv, la nuova sfida si chiama ‘HD’

Presentate al convegno ‘L’Alta Definizione: il futuro già presente’, organizzato da HD Forum Italia, le prossime sfide del digitale


da ADN Kronos

Il sottosegretario alle Comunicazioni: ”Capire il passaggio epocale in cui ci troviamo, come lo è stato quello del passaggio dal bianco e nero al colore”

ascolta la notizia Roma, 20 lug. (Ign) – ”L’HD non è una tecnologia che riguarderà solo l’intrattenimento, ma sarà importante anche per altri utilizzi” perché ”gli ammodernamenti dei media sono importanti per il settore ma anche per il Paese”. Così il sottosegretario alle Comunicazioni, Luigi Vimercati, dal palco del convegno ‘L’Alta Definizione: il futuro già presente’, organizzato da HD Forum Italia con la collaborazione di key4biz.it, il portale italiano dell’ICT.

Secondo l’esponente del governo, ”bisogna capire il passaggio epocale in cui ci troviamo”, così come lo è stato quello del ”passaggio dal bianco e nero al colore”. ”Ci sono ragioni competitive a sostegno della scelta dell’HD: lo si deve fare per restare nelle grandi economie mondiali”, tenendo assieme, precisa Vimercati, ”il piano della filiera industriale con la componente culturale e sociale”. Tra gli obiettivi da raggiungere, ”la possibilità di non riservare la via dell’HD solo a chi può permettersi un abbonamento”. Perché, dice l’esponente diessino, ”non sarebbe accettabile, come non sarebbe stato accettabile lasciare ai poveri il bianco e nero e ai ricchi il colore”.

”Nella Finanziaria 2007 – prosegue il sottosegretario – nonostante il rigore che ci ha permesso di entrare nei parametri di Maastricht in un anno, la questione del sostegno all’innovazione tecnologica e al campo dei media è stata inclusa”, prevedendo ”risorse per la banda larga, per il passaggio al digitale e per l’acquisto di decoder e TV integrate”, capaci di ricevere il digitale terrestre. A settembre, annuncia Vimercati, il governo prevede un incentivo per promuovere l’acquisto di questa tipologia di televisioni.

E proprio a settembre l’esponente dell’esecutivo spera di vedere approvato il ddl Gentiloni: ”Mi auguro – dice – che arrivi prima della pausa estiva nelle varie commissioni per essere approvato a settembre”. Del resto, la Commissione europea, nella figura della Commissaria Ue alla Concorrenza Neelie Kroes, ”ha invitato il governo italiano a cambiare la legge Gasparri”. Richiesta che dovrebbe convincere a procedere rapidamente verso l’approvazione, almeno in un ramo dal Parlamento, della legge Gentiloni.

Poi una riflessione del viceministro sulla banda larga, che ”non deve essere un servizio per pochi ma un ‘bene universale’ come luce e acqua”. A questo proposito, il governo spera che possa ”essere fruibile da tutti gli italiani entro il 2011”. E, come per l’HD, conclude Vimercati, si tratta di ”una sfida che vogliamo assolutamente vincere”.

Sfida di cui anche Rai Fiction e il suo direttore Agostino Saccà sono consapevoli: ”Con l’HD cambia il modo di raccontare e migliora la capacità di narrazione televisiva”. ”Il racconto appartiene alla tv – sottolinea Saccà – che, per un lungo periodo, ha avuto un ruolo ancillare rispetto al cinema”. Ma con l’Alta Definizione si assisterà ad una nuova ”rivoluzione tecnologica che migliorerà la vita, anche grazie alla grande quantità di racconto drammaturgicamente strutturato” che potrà essere prodotta. ”Quest’anno – dice Saccà – Raiuno ha trasmesso 102 fiction con una media di 6.4 milioni di spettatori. Il che vuol dire che sono stati ‘staccati’ circa 700 milioni di biglietti. Il cinema ne ha venduti 22 milioni, mentre i libri e la narrativa si sono fermati a 7 milioni. Questo vuol dire che ‘il racconto’ appartiene alla televisione” e grazie all’HD ”la tecnologia va avanti e il racconto ne approfitta”.

Ma questa tecnologia ha bisogno di ”contributi, per favorire la migrazione al digitale”, sottolinea Maurizio Ghislandi, Corporate Communications e Legal Director di Sony. ”Siamo maturi per il passaggio – dice – e bisogna investire sul consumatore e le istituzioni ci dovranno aiutare”. Per favorire il passaggio, secondo Luigino Righetto, direttore Sviluppo e Ricerche di Fracarro, ”è importante che ogni utente capisca che tipo di esperienza può avere dall’HD”. Questo, a suo avviso, ”può facilitare il passaggio all’Alta Definizione in Italia”.

Anche per il direttore generale della Fondazione Ugo Bordoni, Antonio Sassano, ”sarà il mercato a fare da volano per sfruttare quest’occasione” e passare alla nuova tecnologia. In una prospettiva di medio-lungo termine, ”il digitale terrestre sarà lo strumento per la diffusione dell’HD” con cui cercare di ”non lasciare nessuno indietro”. Poi una provocazione: ”Per chi è l’HD? Per chi paga o per tutti gli utenti?”. Una possibilità è che sia ”uno strumento di competizione tra piattaforme”.

E proprio dal responsabile per la comunicazione istituzionale di una di queste piattaforme, Marcello Beregno Gandin di SKY, arriva una risposta: ”Oggi non si va a profitto con l’HD. E’ però uno strumento che serve alla fidelizzazione del pubblico e stiamo lavorando per aumentare la massa di utenti che ne facciano uso”. ”Il nodo – precisa – è sapere che cosa vuol dire vedere in Alta Definizione”. Solo che, per fare questo, ”non si deve attendere lo ‘switch off’ (fine della trasmissione in analogico, ndr): esistono già le risorse per l’HD”, sottolinea il responsabile per la comunicazione SKY, che conclude: ”E’ necessario avviare un mercato che non c’era”.

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