L’assemblea dei giornalisti de La7 (gruppo Telecom Italia) ha proclamato ieri l’altro all’unanimità lo stato di agitazione.
L’assemblea, riferisce una nota diffusa dal cdr, “invita il direttore a riprendere il dialogo con il comitato di redazione le cui richieste di incontro da maggio scorso non ottengono risposta; chiede all’azienda immediati chiarimenti sulle questioni rimaste aperte a cominciare dall’accantonamento del Tfr e dall’applicazione del contratto di solidarietà; giudica non più tollerabile la disapplicazione di norme previste dal contratto nazionale e dagli accordi aziendali (lavoro notturno, ticket, etc.);”. E ancora: “chiede ancora una volta di conoscere il piano di sviluppo tecnologico e industriale e quello editoriale mai presentati; esprime grande preoccupazione per la decisione dell’azienda di rescindere anticipatamente il contratto per la fornitura di contenuti a Telecom Italia, una scelta che pone seri interrogativi sulla futura collocazione de La7 oltre che sulle reali intenzioni di valorizzare i prodotti editoriali di una rete e di una testata che vivono una stagione di successi senza precedenti”. Proprio alla luce “degli straordinari risultati d’ascolto ottenuti sotto la direzione di Enrico Mentana – prosegue il comunicato – l’assemblea chiede di aprire un tavolo per l’adeguamento delle retribuzioni – le più basse nel panorama televisivo e delle grandi testate nazionali – e l’introduzione del premio di risultato per i giornalisti (gli unici dipendenti del gruppo Telecom che non lo percepiscono); ribadisce anche la necessità di aprire un confronto urgente con direzione e azienda sugli spazi dell’informazione, sul ruolo e sulla qualità della professione giornalistica, sui mezzi e le risorse a disposizione della testata”. Di qui lo stato di agitazione e il pieno mandato al Cdr “perché affronti con urgenza – insieme alla Fnsi e alle associazioni regionali della stampa – i temi posti all’attenzione esplorando ogni via sindacale e – se necessario – anche le vie legali”. (fonte ANSA)