Nel multiforme e variegato mondo dello streaming, l’ingombrante approdo di Netflix, in Italia, ha dato non poco filo da torcere ai concorrenti, prima fra tutti Sky, la cui sfrenata ambizione costituisce fondamentale leva strategica per navigare in acque (solitamente) tranquille ai massimi livelli di competitività.
Inutile dire che, da Sky, in tanti si aspettavano la contromossa, l’arma segreta anti-Netflix in grado di rivoluzionare il mercato nel breve e nel lungo periodo. Le aspettative sono state pienamente esaudite con la presentazione del nuovo gioiello dell’intrattenimento della pay tv, Sky Q. A differenza di quanto emerso da indiscrezioni che hanno preceduto la presentazione ufficiale, Sky Q non è un semplice decoder, ma indica una serie di servizi premium e prodotti, l’ibrido perfetto dell’home entertainment di nuova generazione che vuole inaugurare un modo diverso di guardare la televisione. Plausi anche tra le file più critiche, che devono ammettere l’unicità del prodotto presentato a Londra, la settimana scorsa, dal gruppo Murdoch: Sky ha preso la piattaforma attuale, ne ha esposto lo scheletro per reinventarla completamente, utilizzando le tecnologie più all’avanguardia come Powerline, 4K, Airplay e molto ancora. L’obiettivo era quello di ridisegnare interamente il modo in cui si guarda e si fruisce della TV sia a casa sia in mobilità, estrapolando il meglio dai servizi più promettenti sul mercato, come Tivo o Netflix, appunto. Sky Q di promesse ne fa tante, prima fra tutte la possibilità di guardare canali e contenuti on-demand da tutte le TV e tablet di casa: di fatto il sistema Multivision da opzionale diventa “di serie”. E’ prevista la possibilità di salvare i contenuti di ogni canale Live, anche quelli registrati da satellite, su un tablet per la fruzione in mobilità; i contenuti Sky possono essere visti su cinque diverse TV, mentre il decoder registra contemporaneamente altri quattro canali. Set top box e decoder diventano di fatto Hot Spot Wifi, con la possibilità di portare internet in tutto lo spazio abitativo. La nuova interfaccia grafica presenta funzionalità di ricerca avanzate e una completa guida TV. Sky Q consente, inoltre, l’accesso ad alcune applicazioni di streaming video (come Vevo e Youtube), mentre è assicurata la compatibilità con lo streaming audio tramite bluetooth oppure con AirPlay. Il sistema è compatibile con il 4K, il che lascia presupporre un prossimo avvio di trasmissioni in Ultra HD, sia da satellite sia da rete. Il pezzo forte del prodotto (oltre alla nuova interfaccia) sono proprio i due nuovi decoder, Sky Q e Sky Q Silver, due set-top box che uniscono armoniosamente le potenzialità della rete a quelle della parabola per i locali principali della casa. Passando alle specifiche tecniche, Sky Q Silver, il top di gamma, è il decoder compatibile 4K dotato di un hard disk da 2 TB per registrare oltre 350 ore di contenuto HD, mentre Sky Q dispone di un disco da 1 TB e non è Ultra HD. E’ previsto anche un piccolo decoder destinato alle stanze secondarie, Sky Q Mini: funziona esclusivamente tramite connessione wireless oppure powerline e sfrutta i tuner (12, un numero impressionante) contenuti all’interno del decoder principale. L’ultimo tassello del sistema è Sky Q Hub, un router che funziona come modem internet e distribuisce la connettività agli altri dispositivi (sempre tramite wireless o powerline), sicuramente un accessorio utile per chi necessita di maggiore versatilità nella gestione dei collegamenti alla rete locale. Per gestire le infinite funzioni, poi, è stato ideato lo Sky Q Touch Remote, il nuovo telecomando dotato di connettività Bluetooth e di un touch-pad. Il gruppo Murdoch ha pensato a 360 gradi, non trascurando nemmeno il mondo delle app, lanciando Sky Q App, la nuova applicazione destinata a tablet e smartphone per poter fruire dei nuovi servizi. Jeremy Darroch, CEO di Sky, si mostra assolutamente entusiasta del nuovo gioiello Sky e dichiara: “Questo è l’inizio di un nuovo viaggio. Abbiamo voluto reinventare la tv in modo che l’esperienza di visione fosse flessibile e fluida su diversi schermi per offrire ai clienti una vasta scelta a portata di mano”. Sky Q “arriva dopo anni di sperimentazione”, afferma dal canto suo Stephen Van Rooyen, CMO del gruppo Murdoch. Sicuramente il nuovo prodotto rappresenta una vera rivoluzione nel campo della TV: al momento Sky tace sui prezzi, e non è ancora dato sapere se Sky Q costituirà un prodotto alternativo a Sky classico, anche se in molti ne ipotizzano la competizione interna. Di fatto la più volte preannunciata “fine del palinsesto” compie un altro passo in avanti, trasformando il consumo televisivo in una fruizione creativa sempre più “on demand”, il tutto in una visione sempre meno collettiva e sempre più individuale. Sky Q segue questo indirizzo, non tanto per annullare complessivamente il palinsesto (cosa che, ovviamente non è per ora possibile per nessun operatore televisivo), bensì per tentare di coinvolgere maggiormente il pubblico giovane, proprio quello che, attraverso i device mobili, è avvezzo a una fruizione di contenuti personalizzati e a richiesta, e alla visione in contemporanea sullo smartphone. Sky dichiara che l’offerta sarà più ampia di quella disponibile su qualsiasi altra piattaforma (impossibile non cogliere il riferimento, seppur celato, a Netflix). Il sistema, appena presentato in Uk e Irlanda, sarà disponibile dall’inizio del 2016. Quanto all’Italia, il gruppo Murdoch ha confermato che Sky Q raggiungerà anche la penisola, ma non vi è ancora nulla di certo, se non che lo sbarco è previsto non prima del 2017. (S.F. per NL)