Sembrano finiti i tempi della corsa ai diritti della Premier League che, finora, aveva registrato un esponenziale aumento delle offerte di triennio in triennio.
Dai 5,14 miliardi di sterline versati da Sky e da Bt Sports per il corrente triennio, si passa ai momentanei 4,46 miliardi (5 milioni di euro correnti) proposti per il triennio 2019/2022. Le due società, tuttavia, paiono essere poco interessate ai pacchetti F (20 partite in giorni festivi) e G (20 partite da due turni infrasettimanali).
Le offerte restano, dunque, aperte, lasciando spazio a potenziali nuovi soggetti in grado di spezzare il duopolio Sky-Bt Sports.
Tra i potenziali acquirenti dei pacchetti “minori” spicca il player internet Amazon, che non ha nascosto il proprio interesse ad accaparrarsi questa fetta di diritti televisivi e che, nel Regno Unito, detiene già i diritti degli Atp di tennis. Anche Netflix e Facebook sembrano in corsa, seppur in una posizione meno determinante rispetto al colosso di Jeff Bezos, non essendosi ancora esposti in modo chiaro. Sembra ormai evidente che a questo giro il mercato non abbia subito eclatanti sconvolgimenti in merito alla compravendita dei diritti tv del calcio Uk: la programmazione più forte resta ad appannaggio dei due super gruppi Sky e Bt.
Ad oggi, dunque, sono stati assegnati i primi cinque pacchetti (A, B, C, D ed E) comprendenti un totale di 160 partite: la Bt si è aggiudicata soltanto il pacchetto A, acquistato alla cifra di 998 milioni di euro. I corrispondenti 32 incontri saranno trasmessi nella finestra del sabato alle ore 12.30. Di contro, Sky si è accaparrata i restanti quattro pacchetti: 128 partite distribuite nei giorni di sabato, domenica e lunedì, per una cifra totale che supera i 4 miliardi.
Con queste premesse, tuttavia, è possibile che in mancanza di un grosso interesse da parte degli ott il totale dell’incasso della Premier non salga di molto, così come sostenuto dalle pagine di Italia Oggi. A conferma di ciò, le dichiarazioni di Gavin Patterson, amministratore delegato di Bt, il quale ha sottolineato che la Premier League costituisce solo una parte dell’offerta sportiva del gruppo. “Saremo competitivi”, ha aggiunto, “ma alla fine non andremo oltre il prezzo che vale per noi. Abbiamo un piano B”.
Dall’altro lato, il presidente della Premier League Richard Scudamore ha espresso soddisfazione per l’interesse dimostrato da Sky e Bt. Il quotidiano Il Sole 24 Ore riporta uno stralcio delle sue dichiarazioni: “Entrambi i broadcaster sono partner fantastici e hanno reso la nostra competizione raggiungibili a tifosi sparsi in tutta la nazione attraverso una programmazione innovativa e di alta qualità”. In totale, sono quattro i pacchetti aggiudicatisi da Sky, per un totale di 128 partite, mentre Bt Sports ha ottenuto un solo pacchetto da 32 partite stagionali.
Lo scenario si arricchisce di un’interessante opportunità per i telespettatori, costituita dall’accordo tra Sky e Bt, in funzione del quale si prevede un vero e proprio scambio: Sky ha, infatti, ottenuto l’accesso ai contenuti di Bt Sport, che saranno disponibili attraverso l’abbonamento, mentre per mezzo dei set top box di Bt ci si potrà abbonare al servizio di Sky, Now Tv. Resta, dunque, da vedere se colossi del web come Amazon, Netflix e Facebook avanzeranno un’offerta, nell’intento di aggiungere contenuti esclusivi alle loro piattaforme. (A.C. per NL)