Stando ai dati Nextplora, va a Netflix la corona di servizio SVOD più utilizzato nell’ultimo anno, nonostante nel nostro paese sia arrivato solo a fine ottobre; la spesa dell’utente in media si attesta sotto i 10 euro, ma il grosso ostacolo allo sviluppo del settore è la pirateria, ancora largamente diffusa.
Netflix è il servizio di streaming online a pagamento che ha attirato maggiormente gli italiani negli ultimi 12 mesi; questo è quanto emerge dall’ultimo report di Nextplora, un dato ironico se consideriamo che il servizio di Reed Hastings, in Italia, non ha ancora compiuto il suo primo anno di età. Secondo quanto risulta dalla ricerca, il 15% degli internauti si è iscritto, nell’ultimo anno, ad un portale di tipo SVOD e, di questi, il 48% su Netflix, il 40% su Infinity, il 37% sulla fu Sky online, ora Now Tv, il 22% su Chili TV e il 21% su TimVision. Per quello che riguarda la spesa fatta dagli utenti, invece, il 45% dei sottoscrittori non ha portato un guadagno mensile superiore ai 10 euro (fatto che spiega il rebranding e il cambio di prezzi fatti da Sky). Lo sviluppo del settore, tuttavia, è fortemente inibito da una problematica che in Italia è stata sempre sentita, anche prima di internet: la pirateria. Il 78% degli intervistati ha infatti dichiarato di utilizzare siti illegali per lo streaming, mentre solo il 35% ne utilizza di leciti; da notare, oltre all’enorme differenza nei due dati, il fatto che la pirateria si affianchi agli abbonamenti, probabilmente per sopperire alle mancanze di contenuti in esclusiva a piattaforme diverse da quelle a cui si è iscritti. A riguardo dei video gratuiti, nel comunicato si legge che “il 61% di chi ha avuto accesso nell’ultimo anno a siti di streaming (gratuiti o a pagamento), ha dichiarato di aver visto serie TV/film, mentre il 59% ha ascoltato musica. Preferite dall’85% degli utilizzatori le trasmissioni in differita rispetto a quelle in diretta (47%)”. Youtube è il sito gratuito più gettonato, raggiungendo il 57% dell’audience, ma il portale dell’emittente pubblica non scherza, arrivando al 40%; sarà interessante vedere come il portale di Google riuscirà a posizionarsi nel mercato a pagamento, se e quando deciderà di portare il servizio ad abbonamento Youtube Red nel vecchio continente. (E.V. per NL)