Wallenberg. Possiedono tv in mezza Europa, sono la famiglia piu’ influente in Svezia, e hanno partecipazioni nei colossi Scania, Electrolux ed Ericsson. Ora guardano con interesse all’Italia e in particolare al digitale terrestre che da noi ha avviato lo switch off a tappe forzate con traguardo nel 2012. Prima hanno partecipato a una gara dell’AgCom – dall’esito ancora incerto – per avere ospitalita’ sui Mux del digitale terrestre con sei canali. E poi hanno deciso di entrare nel nostro digitale terrestre dalla porta principale rilevando il pay per view di Telecom Italia Media.
Un’operazione che l’ad Giovanni Stella – in forza di perdite per 500 mila euro al giorno – aveva gia’ ipotizzato a giugno 2008. E un intendimento divenuto realta’ il 17 ottobre scorso: Telecom Italia media ha siglato una lettera d’intenti – che sara’ perfezionata entro novembre 2008 – con la tv svedese Airplus tv; lettera che prevede la cessione (sembra per una quindicina di milioni) delle attivita’ pay per view del digitale terrestre. Il tutto tramite trasferimento di tutte le attivita’ e del personale (una decina di dipendenti e nessun giornalista) in una NewCo che poi verra’ acquistata al 91 per cento dalla famiglia Wallenberg (o meglio dalla divisione italiana di Airplus Tv) e al 9 da TiMedia.
Una dismissione, insomma, addolcita da un affitto che gli svedesi concederanno al bouquet Telecom (La7, Mtv e quant’altro) a prezzi modici. Una dismissione – in tempi di crisi e con 25 giornalisti sull’orlo del licenziamento – resa obbligatoria dal crescente costo dei diritti per calcio e cinema. Difficile mettere in palinsesto un’offerta premium all’altezza di quelle Mediaset e Sky senza soldi. Ora a far concorrenza a Berlusconi e Murdoch ci proveranno i Wallenberg. A proposito di soldi: sembra che sabato scorso in Sardegna la diretta de La7 della manifestazione del Pd sia stata oscurata per lasciar banda ai canali pay per view che trasmettevano le partite di Serie B. Per Stella, in tempi di vacche scheletriche, il Sassuolo viene prima del Circo Massimo. (Il Velino)