TV. Il caso Mediaset – Vivendi continua. Tregua armata in attesa dei prossimi sviluppi: le oscillazioni in Borsa, le trattative, le decisioni Agcom e la riforma della legge Gasparri

Mediaset

Si respira aria di novità nel mondo delle telecomunicazioni e nell’azionariato Mediaset.
Dopo la definizione di alcune delle vicende giudiziarie che hanno pesantemente colpito la media company nazionale, si è appena conclusa un’altra intensa settimana.
Molti gli eventi di rilievo: il rimbalzo in Borsa delle quotazioni del Biscione e il cda, le novità in tema di rete unica, l’incontro virtuale Berlusconi-de Puyfontaine e il parere richiesto da Agcom all’avvocatura di Stato sulla sentenza della Corte Europea.

La sentenza della Corte UE: le prime reazioni del mercato

È ancora presto per definire gli scenari futuri ma la via del dialogo sembra quella preferita dal mercato.
Infatti, nonostante le perplessità manifestate da Mediaset alla lettura della sentenza, è indubbio che, prima della seduta dell’11 settembre, il mercato abbia apprezzato l’esito della decisione.
Nello specifico, il titolo della società è inizialmente balzato al 9%, salvo chiudere venerdì scorso, dopo le fluttuazioni di questi giorni, in ribasso dello 0,36% a 2,78 euro.

Mediaset: dalle aule di giustizia a quelle del mercato borsistico

È evidente che il campo di battaglia si sia spostato dai tribunali alla Borsa.
Guardando ai dati menzionati, sembra che il mercato stia scommettendo su un accordo Mediaset – Vivendi.
E’ fondamentale infatti per le due Società chiarire il ruolo futuro dell’azionariato della società francese nel gruppo di Cologno Monzese e le sorti del progetto Media for Europe (MFE).
In una conference call con gli analisti finanziari ad esito del cda dell’8 settembre, il Chief Financial Officer di Mediaset Giordani ha confermato la strategia della media company di consolidamento europeo, bruscamente arenatasi dopo le sentenze di Madrid, Amsterdam e Lussemburgo.

La sentenza della Corte UE. Effetto onda: la rete unica e la svolta nel settore delle telecomunicazioni (tlc)

La reazione del mercato è forse quella che ha maggiormente impattato sui conti  del Biscione.
Ma la Borsa non può, in prospettiva, rappresentare l’unico terreno di confronto.
Se in un primo momento gli effetti della sentenza potevano sembrare soprattutto negativi per Mediaset, al Forum Ambrosetti conclusosi domenica scorsa si è parlato anche di rete unica, tema di grande interesse per la società di Cologno Monzese.
A riguardo, il Presidente Giuseppe Conte, intervenendo al Forum, ha dichiarato che la rete unica in fibra ottica è un’infrastruttura fondamentale per il Paese, che il Governo intende promuovere.

La riforma della legge Gasparri e la novità della rete unica

E’ dei primi di settembre la notizia del via libera dai Cda di Tim e Cassa Depositi e Prestiti (Società per azioni controllata per l’83% dal Ministero dell’economia) alla creazione di una rete unica di telecomunicazioni in fibra ottica.
Su questo fronte quindi, venuti meno i vincoli della Gasparri con la decisione dei giudici del Lussemburgo, si aprono nuovi scenari anche nell’azionariato e nel futuro del Biscione che potrebbe decidere a sua volta di entrare nel progetto rete unica, come appunto, da interesse già manifestato.

Il caso Mediaset-Vivendi: la tregua armata

Dopo il difficile consiglio di amministrazione  del colosso della comunicazione italiano  del 9 settembre che ha certificato una perdita di 18,9 mln a fronte dell’emergenza Covid, indiscrezioni dicono che ci sia stata una video call tra Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset e Arnaud de Puyfontaine, presidente del consiglio direttivo di Vivendi.  Sicuramente un segno distensivo, anche se  non sono noti gli argomenti discussi. In ogni caso, è evidente che siano alti gli interessi in gioco e troppe le situazioni rimaste ancora in sospeso.

Prossimo appuntamento giudiziario per il gruppo italiano

Infatti, a proposito di quest’ultimo punto, è fissata per il prossimo 22 settembre l’udienza avanti il Tribunale di Milano per la causa di risarcimento danni del valore di 3 miliardi contro la Società francese per il mancato rispetto del contratto di acquisto di Premium.
Inoltre, il giudizio avanti al Tar fra le due contendenti è ancora pendente e, per ora, non è possibile prevedere la decisione.
Altra questione è quella della delibera Agcom sulla vicenda Vivendi e il suo esercizio del diritto di voto in Mediaset. L’Autorità non si è ancora espressa e ha chiesto all’avvocatura di Stato di esprimere un parere sulla sentenza di Lussemburgo.

Gli scenari futuri: diritto vs vita reale

È ancora troppo presto per capire cosa succederà e se ci sarà un unico vincitore nella partita Mediaset e Vivendi. Sarà interessante vedere se la partita si giocherà solo nei tribunali.

Rischio di causa per Mediaset

Il rischio di proseguire la battaglia legale potrebbe essere, come spesso succede, quello di una decisione che non rispecchi la realtà concreta delle due società.
A rendere l’incognita ancora più grande per Mediaset e gli operatori delle tlc è il destino che incombe sulla legge Gasparri.
Allo stato non si ha infatti alcuna idea su come verrà ridisegnata e secondo quali tempistiche.
L’eventuale accordo, alla fine, rispecchierebbe solo la volontà delle parti (C.F. per NL)

 

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