"Al di là di ragionamenti così sofisticati da risultare impalbabili, i fatti sono solari: da quando le reti Mediaset non sono visibili sulla piattaforma satellitare a pagamento, i tasti al 104, 105 e 106 hanno subìto un’impressionante emorragia d’ascolto".
Con queste parole inizia la replica del Biscione ai dati comunicati da Sky a riguardo degli indici d’ascolto dopo la successione di altri programmi sugli LCN 104, 105 e 106 della piattaforma sat. "Nelle ultime tre settimane di settembre, dopo il criptaggio – continua il comunicato Mediaset -, al tasto 105 è rimasto solo un quinto dei telespettatori rispetto allo stesso periodo 2014, malgrado i risultati siano sommati a quelli del tasto 108 dove viene duplicata la stessa rete tv. Idem per il tasto 106 – che ha visto l’ascolto della rete ridotto a un terzo pure se sommato a quello del tasto 110 dove viene anch’essa duplicata – e per il tasto 104, con audience ridotte a un quinto. Sintesi finale: dall’8 settembre a oggi, l’ascolto complessivo delle tre reti Mediaset in prima serata (26,2%) risulta invariato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ed è incomparabile con quello attuale dei tre canali ai tasti 104, 105 e 106 (in totale l’1,7%). E anche limitandoci al solo ascolto delle famiglie abbonate Sky, i nostri tre canali, pur non essendo visibili sulla piattaforma pay sat, rimangono la prima scelta nell’intera giornata: il 15,1% degli abbonati continua a vedere Canale 5, Italia 1 e Retequattro. Di contro, SkyUno, Fox e Rai4 sono scelte solo dal 3,2% dei clienti Sky. D’altra parte la forza delle reti Mediaset era ben nota ai vertici di Sky che dal 2003 le inserivano caparbiamente in testa alla propria offerta. E nessuno li obbligava a ospitarle. Ora che non li hanno più, mostrano disinteresse e sufficienza. Una storia già sentita: la volpe e l’uva", conclude la nota del gruppo che fa riferimento alla famiglia Berlusconi. (E.G. per NL)