Una nuova dimostrazione che non è proprio il momento di costringere le emittenti (nazionali e soprattutto locali) ai pesanti investimenti imposti dalla scellerata decisione governativa di avvicinare il termine ex lege dello switch-off digitale viene dal comunicato diffuso in data odierna dal Gruppo editoriale L’Espresso. La controllata Rete A, editrice dell’emittente nazionale All Music, "come conseguenza dei risultati negativi registrati negli ultimi anni, aggravati dall’attuale crisi di mercato", ha annunciato infatti un piano di riorganizzazione aziendale che prevede la cessazione delle attività di produzione interne. Tale decisione comporterà la chiusura degli studi di produzione e l’organico coinvolto risulta essere di 29 impiegati tecnici (l’editore assicura che sono state avviate le procedure sindacali, nel rispetto della normativa vigente). Il Gruppo precisa che "La programmazione televisiva e i notiziari giornalistici proseguiranno secondo quanto previsto dagli obblighi di legge". E allora, caro sottosegretario alle Comunicazioni, tutto digital-oriented, vista l’aria che tira, non è il caso di rallentare il vapore anziché spingerlo fuori giri? Diversamente opinando, infatti, si finirebbe a pensare che forse l’intento è proprio quello di mettere fuori combattimento i concorrenti degli oligopolisti. E si sa che a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.