La nuova emittente radio-televisiva pubblica greca Nerit (ovvero Nuova Radio, Televisione e Internet ellenica) comincerà le trasmissioni il prossimo 27 aprile, al termine di un periodo di sperimentazione di otto mesi cominciato lo scorso 21 agosto con il logo ‘DT’ (Televisione Pubblica).
Lo ha annunciato, parlando ai microfoni di radio Vima FM, il vice ministro per la Cultura con delega alla radio-tv pubblica Pantelis Kapsis. La Nerit ha sostituito l’estate scorsa la vecchia emittente di stato Ert (Radio Televisione Ellenica) e si avvale di poco più di 500 tra giornalisti, tecnici e impiegati quasi tutti ex dipendenti della defunta azienda pubblica. La Ert, per cui lavoravano circa 2.700 persone, venne chiusa nel giugno scorso per mezzo di un decreto ‘ad hoc’ voluto dal premier conservatore Antonis Samaras il quale accusava la dirigenza dell’emittente di partitocrazia, nepotismo ed enormi sprechi di denaro pubblico. Pochi giorni dopo, i giornali pubblicarono il contenuto di rapporti ufficiali sui quali indagava la magistratura e dai quali risultava una lunga serie di scandali con stipendi astronomici e bonus milionari elargiti a dirigenti e giornalisti dell’Ert, appalti di lavori a società-fantasma, assunzioni illegali e così via. La controversa iniziativa di Samaras provocò un vero e proprio terremoto politico che per poco non travolse il suo governo di cui all’epoca faceva parte oltre al socialista Pasok anche Sinistra Democratica di Fotis Kouvelis, poi uscito dalla coalizione proprio perché in disaccordo con la chiusura dell’azienda. Dal canto loro, centinaia di dipendenti dell’emittente – rifiutando la decisione di Samaras – occuparono l’edificio in cui aveva sede l’Ert e, dal momento che i canali erano stati oscurati e il ripetitore principale neutralizzato dalla polizia, continuarono a trasmettere per un paio di mesi in streaming via web grazie alla collaborazione dell’European Broadcasting Union (Ebu). La polizia è intervenuta all’alba dello scorso 7 novembre ed ha sgomberato l’edificio dagli ultimi 50 dipendenti che vi erano ancora asserragliati. Ma la saga dell’Ert non è finita. Lo scorso 30 gennaio, un gruppo di giornalisti e sindacalisti della defunta emittente statale hanno cominciato le trasmissioni di una nuova Tv digitale denominata Ertopen – da loro definita "la continuazione della Ert" – da un palazzo nel quartiere di Agia Paraskevì (periferia nord di Atene) quasi di fronte all’edificio che ospitava la vecchia radio-Tv pubblica. Intervenendo nei giorni scorsi in Parlamento circa i ripetuti ritardi nell’avvio delle attività della Nerit, Kapsis ha detto che la procedura per le assunzioni è ora del tutto trasparente e che tutte le fasi previste dalla legge sono state rigorosamente rispettate: la valutazione delle competenze e delle qualifiche, le esperienze passate e l’intervista. I giornalisti che andranno a lavorare per la Nerit dovranno avere almeno cinque anni di esperienza. Il vice ministro ha aggiunto che il consiglio d’amministrazione della Nerit sta attualmente valutando proposte per nuovi programmi e che lo Stato ha già sborsato 30 milioni di euro per pagare stipendi e liquidazioni ai dipendenti della Ert licenziati. I pagamenti ancora in sospeso, ha concluso Kapsis, saranno effettuati dopo la relativa approvazione da parte del ministero delle Finanze. La Nerit verrà finanziata tramite un canone obbligatorio che sarà prelevato direttamente sulla bolletta dell’utenza elettrica degli abbonati così come avveniva per la Ert. (ANSAmed)