“Le insostenibili politiche di austerity imposte dall’Europa e applicate nei paesi membri in nome del risanamento a tutti i costi stanno determinando provvedimenti disastrosi, che da ieri toccano persino la democrazia di un paese, la Grecia.
Di questo si tratta infatti quando ci si riferisce al servizio pubblico radiotelevisivo, che soprattutto in un momento così drammaticamente delicato non può venir meno, oltretutto con queste modalità.” Così la nota della segreteria nazionale Slc Cgil sulla chiusura dell’emittente di stato greca. “Staccare la spina all’informazione pubblica, il cui ruolo risulta invece oggi più che mai indispensabile, anche per documentare quanto accade nel Paese, con l’obiettivo di risanarlo risulta inaccettabile. Al tempo stesso esprimiamo la nostra grande preoccupazione per i tentativi di colpire la libertà di informazione in Turchia. Sono episodi di una gravità estrema perché colpiscono il valore primario della libertà d’informazione”, continua il sindacato. “Siamo solidali nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori che stanno lottando per difendere il proprio posto di lavoro, ma anche e soprattutto la libertà d’espressione nei propri Paesi e profondamente allarmati per questi ennesimi, gravissimi attacchi alla libertà d’informazione. Perciò aderiamo convintamente al presidio che si terrà oggi di fronte l’ambasciata greca a Roma”, conclude l’ente esponenziale. (M.L. per NL)