Quello che ai più appariva come un macro esperimento di fantascienza sembrerebbe essere, invece, l’ultimo obiettivo centrato dall’ingegneria della comunicazione, in grado di misurare l’impatto empatico di chi sta guardando un talk show di politica e “misurare” il sentimento dell’ascoltatore e la sua interazione e integrazione dei media in senso quantitativo e qualitativo.
Il piccolo schermo che prima riponeva in auditel e sondaggi la misurazione della propria capacità di coinvolgere i telespettatori ora si sovrappone, si integra e diventa forse anche “dipendente” dall’unità di misura che rappresenta chi sta in casa il quale interagisce a tal punto da poter forse, in un futuro non molto lontano, condizionare autori, conduttori e termini e modalità di trattazione degli argomenti che riempiono le serate degli italiani.
L’esperimento di massima integrazione connessa all’analisi istante per istante è stato realizzato dalla Index Research su una trasmissione campione di La 7.
E così, mentre negli studi romani la scorsa settimana, a In Onda, ospiti di David Parenzo e Luca Telese, sfilavano Oscar Giannino, Pierluigi Bersani, Maurizio Belpietro e un’intervista a Marcello Dell’Utri, gli analisti guidati da Natascia Turato stimavano l’effetto della diretta tv sul “sentimenti” dei telespettatori impegnati nella complessa operazione di dedicare parte dei neuroni alla comprensione dei contenuti irradiati dalla tv e l’altra metà dei neuroni utilizzati per interagire con i social, dove si evidenziava una specie di indice di gradimento e rilancio viral delle loro idee e umori su temi come giustizia, immigrazione, politica ed economia.
Un tempo chiacchiere di salotto, oggi analisi spietate ribaltate nell’agorà sociale: in un istante l’intervista a Marcello dell’Utri che si dichiara prigioniero politico riesce nel miracolo di essere ingoiata dai telespettatori che però manifestano il loro dissenso travolgente sul personaggio, coinvolgendo i personal follower. In soldoni, un’onda anomala che travolge il telecomando, antico scettro di potere e segna il cambio epocale di sintassi della comunicazione: chi resta a casa si sceglie il suo talk e poi dà i voti ad autori, personaggi e temi. Interazione senza eguali che boccia, promuove e decide se far entrare i temi nell’altro talk show infinito della rete. Esperimento forse a tratti inquietanti, ma senz’altro promettente. (S.F. per NL)