Tv. Gli editori litigano per le frequenze e gli OTT si pappano il prime time. Il paradosso del refarming che spinge lo streaming on demand

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Il paradosso del refarming tv: a ottobre 2021 i broadcaster, in un colpo solo, perdono gli utenti tecnologicamente meno e più evoluti. I primi non ricevono più i programmi col nuovo formato, i secondi si fanno catturare dall’offerta delle tv connesse. Difficile riuscire a fare di peggio, perdendo posizioni offrendole gratis al nemico.

In un anno raddoppiato l’ascolto da tv connesse

Siliano: “Anche se lentamente, le famiglie stanno acquistando i nuovi televisori: tra ottobre 2020 e ottobre 2021 l’ascolto per almeno un minuto da tv connesse è quasi raddoppiato, passando da 11,6 milioni a 21,8 milioni”.
E cosa fa un utente quando ha una smart tv? Qui l’abbiamo scritto decine di volte: prima o poi ne esplora le funzionalità. Scoprendo un nuovo mondo.

L’analisi dello Studio Frasi sui dati Auditel

E’ semplice ma lapidario Francesco Siliato, responsabile dell’Osservatorio Tv dello Studio Frasi, società di analisi e scenari sul sistema dei media e social-media: “Passare dal vecchio al nuovo televisore spinge a curiosare, a scoprire le piattaforme di vecchi e nuovi broadcaster, le offerte di contenuto, gratuite o a pagamento. Tuttavia la sensazione di fine pandemia spinge verso il mondo fuori casa: alla tv si è già dedicato anche troppo tempo tra lockdown e timore di uscire“.

Chi perde (tanto)

Le reti tematiche RAI sono quelle che hanno visto scappare la maggioranza del pubblico, paradossalmente a causa proprio di quell’avvicendamento tecnologico che sta facendo galoppare gli OTT come Netflix, Amazon Prime, Disney, Rakuten, ecc.

Perché è un paradosso?

L’utenza tecnologicamente meno dotata è quella che seguiva i canali RAI, che, cambiato il formato trasmissivo nell’ambito del processo di refarming della banda 700 MHz, non li hanno più trovati sul (vecchio) televisore (ma la tendenza interessa tutti gli editori via etere, beninteso). Chi invece si è progressivamente dotato di apparati tv di nuova generazione, connessi alla rete, pian piano ne ha esplorato le nuove soluzioni streaming on demand. Finendone catturato. fino a disaffezionarsi dalla tv lineare via etere.

Risultato: doppio abbandono

Così, ad ottobre 2021, in occasione della prima fase del processo di avvicendamento tecnologico del DTT, si è registrato il peggior dato d’ascolto degli ultimi 11 anni, con tutti i broadcaster tv in negativo, con 2,5 milioni di utenti in meno nella fascia 20.30-22.30 rispetto a un anno fa.

Meno del 40% della popolazione

Per un complesso di soli 23,1 milioni di telespettatori, cioè meno del 40% della popolazione totale. Mai così in basso da 18 anni. Con i prevedibili prossimi effetti sulla raccolta pubblicitaria.

E siamo solo agli inizi del refarming

E le prospettive non sono positive, visto che il pasticciato refarming tv è solo all’inizio. Occorrerà ancora molto a capire che il futuro del DTT è solo quello di essere un gate per l’IP? Forse un altro paradosso? (M.L. per NL)

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