Tv. Giornate di fuoco in Rai: il dg Antonio Campo Dall’Orto si dimette

campo dallorto - Tv. Giornate di fuoco in Rai: il dg Antonio Campo Dall’Orto si dimette

Avviata formalmente la procedura di dimissione da parte del d.g. uscente RAI Antonio Campo Dall’Orto.
L’appuntamento con il Ministro Padoan per rimettere il mandato è avvenuto durante una riunione durata due ore circa, presso il dicastero di via XX Settembre. “In un incontro molto cordiale, il Ministro Padoan ha preso atto della decisione di Antonio Campo Dall’Orto di rimettere il suo mandato di Direttore generale Rai”: così recita lo stringato comunicato stampa di Viale Mazzini che riporta la consulenza tra il ministro dello Sviluppo economico e il dg Rai dopo la bocciatura del piano informazione. Tempo massimo per le dimissioni soltanto 15 giorni e proprio queste due settimane, serviranno ad ultimare i passaggi burocratici che sanciranno l’addio all’ormai ex dirigente. Risulta immediatamente chiaro come, spetterà quindi al consiglio di amministrazione Rai, il compito di sbrogliare l’intricata matassa che prevede il varo del provvedimento stabilito per portare il tetto dei 240 mila euro annui lordi destinato al pagamento degli artisti, di una ampia serie di programmi tv, ma non solo. Il provvedimento – che va preso entro il 2 giugno e non oltre – è stato preparato dal direttore generale uscente, che però ora si chiama fuori. Da giorni si aspettava solo la formalizzazione di un atto che già era nell’aria, da quando, lunedì scorso il Consiglio d’Amministrazione Rai gli aveva bocciato il tanto atteso piano dell’informazione che avrebbe dovuto razionalizzare il comparto e dare più slancio anche all’offerta su diverse piattaforme. Si parla nello specifico di un elaborato che era già costato il posto a Carlo Verdelli, chiamato in precedenza, appunto dalla società radiotelevisiva pubblica proprio per dare alla luce un piano rivoluzionario ed in grado di portare avanti i criteri aziendali di cui tanto necessita (ancora tuttora) l’azienda. Bocciato dal Cda poiché giudicato superficiale in alcuni aspetti e poco innovativo in altri e che precisamente, fu rimandato al mittente causando la decisione di Verdelli di abbandonare la Rai. Scena che parrebbe essersi replicata, dal momento in cui, per quanto Dall’Orto ci abbia rimesso le mani, il rimbalzo del progetto sembrerebbe essere stato inevitabile, aggiungendosi all’impossibilità di trovare insieme al Cda un punto di sintesi garantito. Determinante, il voto negativo della presidente Maggioni che ha declassato punto su punto le varie proposte. Forse ancora qualcosa si poteva salvare, se non fosse arrivata a gamba tesa un’agenzia di stampa nella quale si leggeva che il cda era ostaggio dei partiti e che il voto era strumentale a logiche lontane dagli interessi della Rai. A quel punto il consiglio al completo ha abbandonato l’aula, dove comunque proseguivano i lavori per segnalare la lettura forviante del loro lavoro critico. Troppo, perché la situazione potesse essere ricucita. Per correre ai ripari, data l’irrevocabilità della decisione di Antonio Campo dall’Orto, servirà trovare con rapidità, una figura in grado di far girare correttamente gli ingranaggi della macchina Rai. Si tratta di una decisione complessa e rischiosa, alcuni nomi addirittura si dice abbiano già rinunciato, altri sono in lizza, come Flussi e Cappon. Secondo quanto riportato da agenzie di stampa, il manager non intende accettare buonuscite o il pagamento dello stipendio fino a fine 2017, ma solo quanto dovuto fino all’ultimo giorno di lavoro. Parrebbe però un addio dilazionato, senza un vero netto distacco da casa Rai, difatti Campo lavorerà ai palinsesti 2017-2018 che l’azienda presenterà il 28 giugno a Milano e il 4 luglio, a Roma. Quando la Rai avrà già un nuovo direttore generale sulla pedana a presentarli. Per il futuro si era ipotizzato per lui, l’assegnazione di una “poltrona di consolazione”, così come riporta La Repubblica, “nei giorni convulsi della crisi della Rai, segnati dalla bocciatura del piano di riforma delle news e dallo scontro sulle assunzioni esterne, alcuni consiglieri hanno lavorato a una staffetta. Il cambio della guardia avrebbe portato l’ad di Rai Cinema, Del Brocco, alla Direzione generale – forse il favorito – e Campo a RaiCinema. Ma Campo ad oggi, non sembra ancora orientato ad accettare”. (E.M. per N..L)

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