Archiviata l’ipotesi di cessione della maggioranza assoluta del canale all music al partner Viacom che ne sarebbe divenuto l’unico proprietario avendo già in cassaforte il 49% delle quote, l’a.d. di Telecom Italia Media, Giovanni Stella, fa il punto della situazione programmando una rimessa dal fondo delle controllate reti televisive.
La natura musicale di Mtv, infatti, non sembra in grado di affrontare le future sfide che l’azienda si era ripromessa, non senza il necessario conforto di un rilancio sul fronte della vendita di spazi pubblicitari che ne dovrà risollevare le sorti. La presentazione dei risultati economici preliminari per l’anno 2011 di TI Media – come riportato da Italia Oggi, 22/02/2012, p. 19 – vede una flessione dei ricavi del 24,5% (che ammonterebbero a circa 74 milioni di euro) per il canale musicale e di quasi il 28% (per un totale di circa 55 milioni di euro) fatti registrare dall’operatore di rete TIMB. Questo, nonostante abbia indubbiamente accusato la chiusura di Dalhia alla quale affittava banda, è comunque riuscito a recuperare qualche posizione con Sport Italia, palinsesto al quale si affiancherà a breve un altro canale del quale Stella anticipa la nascita grazie ad una annunciata – ma non meglio precisata – joint venture della quale il gruppo deterrà il 3%. Analizzando il fenomeno Mtv, poi, il manager chiosa causticamente che "si è conclusa l’onda dei canali musicali", evidenziando la necessità per il canale di trasformarsi in generalista "non senza un intervento che garantisca anche sinergie con il resto del gruppo, in modo da eliminare molti costi", presumibilmente anche attraverso una razionalizzazione delle risorse. In proposito, l’amministratore di TI Media confessa di essersi trasformato da venditore a compratore – con il risultato che nulla è cambiato nel management – quando Viacom aveva tentato di giocare al ribasso (complice il peggioramento della condizioni di mercato) in una scalata a MTv Italia per l’acquisto del 51% delle quote, trovando dall’altra parte la sorpresa di una controproposta per il 49% della società avanzata da Stella. Per quanto riguarda La7, i proventi della raccolta pubblicitaria affidata a Cairo sono cresciuti nel 2011 del 32% superando i 185 milioni di euro, dei quali quasi 140 milioni incassati grazie ai canali televisivi. In totale, quindi, al netto delle perdite di MTv, TI Media consolida ricavi in calo del 7,9% a 238 milioni di euro, con margini in crescita anche grazie all’indennizzo di 20,5 milioni di euro incassato da Telecom Italia per l’interruzione anticipata del contratto di fornitura di contenuti e con un aumento dell’indebitamento che sale di 23,2 milioni per un totale di oltre 138 milioni (per i dati, cfr. Italia Oggi, cit). Nessuna buona notizia neanche sul fronte dei contenuti trasmessi che vedono – stando a quanto riporta Italia Oggi, 22/02/2012, p. 18 – un progressivo deterioramento dell’audience a partire da uno dei vanti della scuderia TI Media, il TG La7 diretto da Enrico Mentana che non riesce quasi mai a superare, con il 9% di share, i circa due milioni di spettatori; ancora peggio se la passa Gepi Cucciari con il suo G’Day ferma a neanche il 3%. Caduto il Governo Berlusconi, poi, caduto anche Gad Lerner che con L’Infedele crolla dal 6% al 3% di share, non potendo più mutuare dalla politica del Bunga Bunga l’attenzione degli spettatori. Sconcertante anche la dêbacle di Serna Dandini che, da traino del tiggì domenicale, è stata ricollocata con The show must go short ad occupare 10 minuti di spazio alle 18,50 (0,78% di share). Il bollettino di guerra prosegue con il programma culinario di Gianfranco Vissani Ti ci porto io visto dal 2% del pubblico e con la nuova stagione di Omnibus inchiodata al 3%; stesso risultato per Benedetta Parodi con I menu di Benedetta, entrambi scartati dell’1% da Tiziana Panella con Coffee Break che, quindi, risulta tra le trasmissioni più viste nel palinsesto di La7. Insomma, per il manager Stella si profila un durissimo lavoro che pare debba essere orientato ad un radicale cambio di strategia nel carpire un audience adeguata alle ambizioni del gruppo. (S.C. per NL)