La tassa imposta al settore delle telecomunicazioni per finanziare l’audiovisivo pubblico è "un onere amministrativo incompatibile con il diritto europeo", ha osservato il 28 gennaio la Commissione europea.
Bruxelles ha deciso d’avviare una procedura d’infrazione ufficiale che potrebbe portare la Francia davanti alla Corte di giustizia europea. La "taxe télécoms", che ammonta allo 0,9% del volume d’affari, viene imposta, da marzo 2009, alle società del settore, e gli introiti vanno al gruppo pubblico France Télévisions per compensare la perdita della raccolta pubblicitaria dovuta alla soppressione progressiva degli spot nell’audiovisivo pubblico. Per la commissaria responsabile delle nuove tecnologie, Viviane Reding, la nuova tassazione degli operatori non è compatibile con le regole europee, e colpisce uno dei principali motori della crescita economica. "Inoltre, c’è il forte rischio che la tassa si ripercuota sui clienti mentre noi cerchiamo precisamente di far abbassare la bolletta dei consumatori", ha aggiunto ricordando d’aver "a più riprese espresso dubbi" su questa tassa. (ADUC)