Settembre 2015: questo il mese più quotato per l’avvio effettivo del progetto, anche se nelle prossime settimane si vocifera una versione beta del servizio che asseconda gli innovativi gusti degli spettatori.
Ormai è cosa nota e risaputa che le abitudini degli utenti sono cambiate rispetto ai decenni scorsi: ai tempi di internet le emittenti scommettono su interfaccia diversificate, ma soprattutto sulla visione in libertà e mobilità (basti guardare Netflix, Amazon, Wuaki.tv e simili). E proprio in quest’ottica si inserisce la francese Molotov.tv, una piattaforma che, secondo le indiscrezioni di Les Echos, funzionerebbe come un aggregatore di programmi trasmessi sulle varie reti d’oltralpe, attraverso la quale gli utenti potranno navigare e selezionare i preferiti, senza i tempi obbligati della televisione tradizionale. Almeno per gli inizi, come riporta un articolo di ItaliaOggi di sabato 20 giugno, il motore che si occupa di suggerire i programmi agli spettatori non sarà completamente automatizzato, e l’interfaccia permetterà di visualizzare soltanto per qualche secondo il programma eventualmente da selezionare. Pensato da Pierre Lescure, ex patron di Canal+, Jean-David Blanc, fondatore di AlloCiné, Jean Marc Denoual (ex TF1), il progetto ha iniziato a prendere forma 18 mesi fa, rastrellando in breve tempo un buon numero di finanziatori. Oltre al fondo IdInvest infatti, figurano tra coloro che hanno contribuito a Molotov.tv, Jacques-Antoine Granjon, co-fondatore di venteprivee.com, Marc Simoncini, ideatore del sito di incontri Meetic, nonché Steve e Jean-Emile Rosemblum, i fratelli che hanno lanciato il portale di e-commerce Pixmania.com. Tutti questi soggetti hanno investito sinora complessivamente 10 mln di euro, sufficienti per pianificare un importante sviluppo della piattaforma e dei servizi: il modello economico sarà definito nel corso di questi mesi estivi, ma intanto Jean-David Blanc sta incontrando la maggior parte delle reti transalpine per convincerle a diffondere i propri contenuti su Molotov.tv. “E’ fuori questione svilupparsi contro l’ecosistema – ha chiarito il presidente della start-up Blanc -. In realtà le reti sanno prendersi dei rischi: senza di loro non ci sarebbero buoni programmi. Ma l’interfaccia non è nel loro dna”. Ricordiamo ai nostri lettori che Molotov.tv non è il solo aggregatore in circolazione: anche France Télévisions ha lanciato Zoom, un’applicazione che propone delle playlist tematiche di programmi in costante aggiornamento, destinata ai telespettatori più giovani e a quelli occasionali. La differenza però sta nel budget investito: Zoom infatti è fermo soltanto a 1,4 mln di euro e potrebbe in un battibaleno essere scalzato dalla promettente rivale. (V.R. per NL)