Gli utenti abbonati a Sky, pur pagando il canone Rai, in alcune ore del giorno non hanno la possibilità di vedere i programmi del servizio pubblico. Lo denuncia Federcontribuenti che annuncia oggi un’azione giudiziaria risarcitoria collettiva contro Sky e Rai, "che stanno danneggiando gli utenti impedendo la visione di programmi del servizio pubblico". Per l’associazione dei consumatori è "inammissibile, alla luce dell’obbligatorietà del pagamento del canone Rai, che gli utenti abbonati a Sky si vedano oscurare i programmi dei canali della rete pubblica. Di contro Sky – denuncia Federcontribuenti – non garantisce la visione di alcuni programmi, comunque trasmessi dalla rete a pagamento di Murdoch, vedi domenica il Gran Premio di Formula 1 di Spa, costringendo gli abbonati al pagamento di ulteriori somme per la visione di un canale sport di Sky; dunque: doppia beffa e doppio costo per non vedere nulla, se non paghi ulteriormente. "In Italia – afferma il Presidente di Federcontribuenti, Carmelo Finocchiaro – stiamo assistendo ad una drammatica situazione della comunicazione nei mezzi d’informazione orientata sempre più a interessi di potentati economici o politici. Bisogna reagire in maniera decisa per garantire gli utenti sia dal punto di vista economico, che dal punto di vista della libera informazione, specie quando per una fascia notevole di cittadini ormai viene impedito in molte ore del giorno l’accesso ad alcuni programmi della rete pubblica, così come impossibile è ormai la visione dei canali Rai Premium e Rai Extra che sono stati totalmente oscurati. La fine del monopolio pubblico – conclude Finocchiaro – che doveva essere una garanzia di informazione per tutti i cittadini adesso è diventato un limite per milioni di italiani". La Federcontribuenti chiede "l’immediato ripristino di tutti i programmi Rai, in quanto il persistere di tale situazione non potrà che portare alla dovuta richiesta di riduzione del costo dell’abbonamento Sky e per quanto riguarda la Rai a un rimborso del canone oltre che ad una azione legale, nei confronti del CdA, per interruzione di pubblico servizio".