(ADUC)- “Le cifre -conferma Stefano Parisi, amministratore delegato di Fastweb- cominciano a darci ragione. Dati precisi non ne posso dare prima della presentazione ufficiale, ma ci aspettiamo risultati molto positivi. In dieci anni abbiamo raggiunto il milione e mezzo di clienti con un ebitda superiore ai 500 milioni”. Parisi lo afferma in un’intervista pubblicata sul numero di febbraio del mensile ‘Prima Comunicazione’, in edicola da mercoledi’ 18 febbraio.
In particolare Parisi e’ ottimista sul futuro della tv via Internet: “Sono convinto che l’Iptv esplodera’ perche’ e’ vero che c’e’ concorrenza fra satellitare e analogico, e prossimamente digitale terrestre, ma nessuna di queste piattaforme ha il potenziale dell’Iptv. I ricavi che puoi ottenere dall’Iptv, potenzialmente, sono maggiori. Pensiamo a cosa significa la possibilita’ di profilare la pubblicita’ sul cliente: a seconda delle tipologie di consumi, della localizzazione, dell’eta’, della composizione del nucleo familiare, eccetera. E ancora, c’e’ da esplorare il versante del servizio pubblico”.
“Si pensi ai programmi educativi, rivolti alle scuole: con la Iptv puoi vedere un programma quando vuoi, con la massima flessibilita’ temporale”, esemplifica Parisi che nell’intervista, affronta anche il tema dello scorporo della rete da parte di Telecom.
“In passato -aggiunge Parisi- Telecom ha usato in modo non trasparente la proprieta’ della rete, ci sono stati piu’ ricorsi che ci hanno dato ragione. E si e’ cominciato a parlare di network separation laddove le authority di controllo, non avendo mezzi adeguati, non erano in grado di controllare l’effettiva gestione della rete impedendo gli abusi. Questa e’ stata la prima spinta”.
“Lo scorporo della rete da parte di Telecom ci metterebbe in una condizione competitiva simile a quella della Gran Bretagna, anche se li’ il mercato della telefonia fissa e’ meno evoluto. Comunque -rileva Parisi- noi siamo fra coloro che sono meno interessati a questo sviluppo perche’, banalmente, abbiamo una nostra rete di proprieta’ e, dove non abbiamo la fibra, usiamo il rame della rete Telecom soltanto nell’ultimo tratto, nella connessione diretta al cliente. Ora, in realta’, si sta sviluppando una discussione su un altro tema, questo si’ di eccezionale interesse -sottolinea Parisi- lo sviluppo di una rete di nuova generazione, la cosiddetta Ultrabroadband, da 100mega al secondo di portata. E’ la nuova frontiera competitiva, il futuro dell’Europa e dei singoli Paesi che ne fanno parte passa di qui”.
“Da questo punto di vista mi sento di dire che, per una volta, l’Italia non e’ in coda agli altri, al contrario -rivendica Parisi- Su 5 milioni di famiglie europee passate direttamente alla fibra ottica, 2 milioni sono italiane, e sono quelle di Fastweb. D’altronde questa scommessa e’ stata da noi fatta nel ’99, e sta ripagando ampiamente la nostra intuizione e il nostro investimento”.
“La rete a banda larga di nuova generazione -prosegue Parisi- e’ cruciale per il futuro del Paese e per la sua competitivita’. L’elaborazione della proposta e’ ora in mano a Francesco Caio, che sta facendo un ottimo lavoro. Vorrei anche dire una cosa sulle nostre scelte tecniche: abbiamo deciso di non utilizzare il Wi Max (banda larga wireless, ndr), che abbiamo trovato insufficiente per i nostri standard di qualita’. Invece abbiamo concluso un importante accordo con Eutelsat per raggiungere 300 scuole in aree di digital divide, alle quali forniremo la connessione Internet”.
Parisi ha anche parlato delle iniziative programmate da Fastweb per celebrare il decennale della nascita della societa’: “La piu’ importante e’ un libro sulla nostra storia industriale che sta scrivendo lo storico Valerio Castronovo e che ripercorre le tappe di una avventura imprenditoriale nata in parallelo ad altre, come ad esempio Tiscali, una impresa che oggi conta 3.500 dipendenti diretti e altrettanti collaboratori dei servizi che lavorano in esclusiva con noi”.