Nell’assenza di una prominence efficace, la live tv (tv lineare via etere) è già emarginata su molte smart tv. Fuori dai canali generalisti del primo blocco del primo arco (1-9), per accedere ai contenuti sui nuovi televisori servono fino a quattro click. Mentre spesso per raggiungere Netflix & C. ne basta uno o al massimo due.
Abitazioni super-connesse agli schermi
Secondo l’ultimo rapporto Auditel-Censis (relativo al 2023), il numero totale di schermi presenti nelle abitazioni italiane è salito a 122 milioni, con una media di 5 dispositivi per famiglia.
Di questi, 97,3 milioni sono dispositivi connessi, pari a circa l’80% del totale, un incremento del 31,7% rispetto agli ultimi sette anni (2017-2023).
La carica dei 700 MHz
Questo cambiamento è stato accelerato dalla transizione tecnologica legata al rilascio della banda 700 MHz a favore delle telco, che ha incentivato (e quindi favorito) il ricambio dei televisori tradizionali con le smart TV.
22,8 mln di tv connesse (più della metà del parco tv)
Nel 2023, le case degli italiani ospitavano 21 milioni di smart TV, rappresentando il 48% del totale delle TV, di cui circa la metà acquistate negli ultimi cinque anni. Se si considerano anche le cosiddette connected TV, che includono le smart TV e i dispositivi esterni (es. ChromeCast di Google), il totale arriva a 22,8 milioni, pari al 52% circa del complesso.
60% del parco tv sarà connesso entro la fine del 2024
E’ quindi attendibile che alla fine del 2024 ci avvicineremo al 60% di smart-connected tv nell’universo televisivo.
Prominence e accesso ai contenuti
Non stupisce che, nell’arco di pochi anni, il processo di ibridazione tra le piattaforme tradizionali (broadcast) e l’IP abbia pertanto modificato anche il modo in cui gli utenti cercano e trovano i contenuti, favorendo spesso i servizi OTT (over the top, cioè disintermediati dalle reti di distribuzione controllate da terzi operatori) dei grandi player globali come Netflix, Amazon Prime, Disney e Google.
One click
Questi servizi godono di una visibilità immediata grazie ai tasti rapidi (CTA, call to action) sui telecomandi, permettendo l’accesso con un solo click (cioè l’attivazione della piattaforma dal telecomando attraverso il tasto dedicato che indirizza direttamente al servizio OTT richiesto).
Four clicks
Al contrario, l’accesso ai canali televisivi tradizionali è diventato meno agevole, richiedendo più passaggi (almeno due, ma spesso quattro). Il che, ovviamente, ha sollevato forti preoccupazioni.
Direttiva SMAV
In risposta a queste preoccupazioni, il recepimento dell’ultima Direttiva sui servizi di media audiovisivi (SMAV) ha delegato all’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) il compito di definire i criteri per garantire un’adeguata prominence ai servizi di interesse generale.
Indicazioni vincolanti
Questi criteri devono essere rispettati dai produttori di apparecchi televisivi, dai fornitori di servizi di indicizzazione e di aggregazione di contenuti e da chi, comunque, determina la presentazione dei servizi sulle interfacce utente.
Liste preinstallate
Inoltre, il legislatore ha richiesto che tutti i televisori, inclusi quelli connessi alla rete (protocollo IP), abbiano installato il sistema di numerazione automatica dei canali LCN (Logical Channel Number) per la televisione digitale terrestre.
Prominence
Nel giugno 2022, Agcom ha avviato il procedimento riguardante la prominence dei servizi di media audiovisivi e radiofonici di interesse generale e del sistema di numerazione automatica dei canali. Nel 2023, dopo una consultazione pubblica, Agcom ha approvato il regolamento in materia di accessibilità del sistema di numerazione automatica dei canali tv (delibera 294/23/CONS).
Icona live tv
Successivamente, nei primi giorni del 2024, è stato appositamente istituito un tavolo tecnico per definire l’icona per accedere ai canali della televisione digitale terrestre, che ha concluso l’attività recentemente approvando il logo identificativo che sarà adottato da tutti i produttori di tv venduti nel nostro paese.
Posizione evidente
“Il regolamento Agcom che ha recepito le indicazioni di broadcaster, fornitori di contenuti e produttori di apparecchi tv (durante un apposito tavolo tecnico che Newslinet aveva seguito in ogni fase, ndr) fissa dimensioni, colori e posizione dell’icona per la live tv nella home delle smart tv”, puntualizza Giovanni Madaro ceo di Media Progress, società di analisi strategica del gruppo Consultmedia.
Solo un problema potrebbe essere risolto
“Ma ciò risolve solo uno dei problemi: quello della rintracciabilità del gruppo.
Lo studio Media Progress
Secondo una nostra ricerca sulle principali smart tv vendute in Italia (Samsung, LG ed il variegato mondo delle tv con sistema operativo Android), nel caso dei canali contraddistinti da LCN da 1 e 9 e dalla presenza di 2 o più call to action per servizi OTT (i pulsati dedicati a Netflix, Prime Video, Disney, YouTube, ecc.) sui telecomandi, l’ingresso a tali contenuti è one click: pigiando il tasto si accede, infatti, direttamente al servizio OTT richiesto.
Reattività
Anche se dai test condotti non tutti i tv si attivano pigiando direttamente il numero dal telecomando, sicché in questi casi i click sono almeno due. In alcuni casi, peraltro, anche per i canali generalisti con LCN del primo blocco (1-9) occorre passare comunque dall’home del televisore per accedere alla live tv attraverso l’icona specifica.
4 passaggi
Viceversa, per accedere ai canali anche con gli LCN pregiati (blocco 10-19 del primo arco di numerazione) e di relativamente facile memorizzazione (20-99), servono almeno 4 passaggi: (1) attivazione tv, (2) tasto home, (3) icona live tv (4) scelta canale specifico.
Le abitudini
E’ vero che per i canali di cui si conosce il logical channel number (LCN) si potrebbe accedere direttamente digitando le due cifre sulla tastiera del telecomando, ma nella maggior parte dei casi testati l’operazione porta a generare errori sui tv.
Diamo i numeri
E ciò sempre ammesso che l’utente conosca a memoria la numerazione, mentre sappiamo che dopo il numero 10 l’abitudine è di proseguire la scansione con il tasto sequenziale del telecomando (cd. zapping)”, insiste Madaro.
Condizione irreversibile
Si tratta di una condizione molto probabilmente irreversibile, che potrebbe forse trovare una mitigazione attraverso i comandi vocali, che però, per quanto riguarda la televisione sono ancora agli albori, sia per questioni tecnologiche che di abitudine dell’utente.
Più adatta alla radio
La ricerca vocale, allo stato, appare infatti una soluzione più promettente per la radio in auto che in casa“, conclude l’analista. (M.R. per NL)