La situazione della rilevazione degli ascolti nel settore audio-video, con particolare riguardo agli OTT, è sempre più confusa e frammentata tra logiche non condivise e sistemi “fatti in casa”. Questo quadro sempre più sfocato e caotico ha spinto l’UE a prendere posizione sul tema con l’Emfa (European media freedom act): un atto che potrebbe mettere ordine almeno sul continente, obbligando, finalmente, i grandi player internazionali a sottostare alle stesse regole di tutti gli altri.
Ruolo di peso. Sì, ma quanto?
Con l’avanzata sempre più dilagante degli OTT, è ormai chiara a tutti la necessità di metriche e metodi chiari e condivisi per la misurazione degli ascolti di questi servizi. Infatti, nonostante il ruolo che queste piattaforme hanno nel settore audiovisivo, non è ancora possibile stabilire con precisione quale sia il loro reale peso all’interno dello stesso.
Il caso Dazn
Manca, cioè, un sistema unico e certo che possa essere utilizzato sia per la “nuova tv”, sia per la “vecchia”. In questa giungla, ogni OTT cerca di fare da sé, come era capitato con Dazn, che si era rivolto direttamente a Nielsen per le misurazioni dei propri ascolti. Azione che non aveva trovato il benestare di Agcom, che ha deciso che questo compito deve essere svolto da una Jic (Joint industry committee), in particolare, Auditel.
Emfa
Questa situazione poco chiara, però, potrebbe arrivare presto ad una svolta, grazie al lavoro della Commissione Europea che ha pubblicato l’Emfa: European media freedom act. Nel documento si parla proprio della necessità di adeguamento dei sistemi di rilevazione, oltre che della trasparenza dei metodi utilizzati.
2050
Tra i punti toccati, è presente anche la sempre più attuale questione climatica con l’impegno, entro il 2050, di portare l’industria alla neutralità carbonica (emissioni zero di CO2). Infatti, come si legge nel comunicato stampa relativo all’Emfa: “La legge europea per la libertà dei media andrà inoltre di pari passo con le azioni connesse alla sostenibilità, alla resilienza e alla trasformazione digitale del settore intraprese nell’ambito del piano d’azione per i media e l’audiovisivo“.
Erga
Nel paper, viene anche menzionato un aumento dei poteri dell’Erga (European regolators group for audiovisual media). Il gruppo, come affermato da Věra Jourová, vice presidente della Commissione europea per i valori e la trasparenza: “Necessita di ricoprire un ruolo di rilievo in questo importante progetto“.
Tavola rotonda
Inoltre, attraverso l’Emfa si propone la creazione dell’European board for media services, composto da tutti i soggetti nazionali che si occupano di media. Gli omologhi della nostra Auditel, in sostanza, che dovranno collaborare con la Commissione allo scopo di tracciare le linee guida di questo nuovo sistema, oltre che mettere in comunicazione l’Europa con gli operatori nazionali e i player internazionali.
Ascolti fai da te, prezzi fai da te
L’importanza un nuovo sistema si fa ancora più marcata alla luce degli annunci dei principali OTT in tema di advertising. Come visto, infatti, Netflix e Disney+ sono ormai vicini al rilascio di abbonamenti ad-supported, ma, in mancanza di dati certi, le stime sugli ascolti e ipso facto i prezzi delle inserzioni, sono praticamente a discrezione degli svod. (A.M. per NL)