Elaborazione dati ascolto Auditel/Confindustria rileva forti discontinuità, parziali riallineamenti e consolidamenti di nuove tendenze.
Prima di tutte l’aumento del consumo di contenuti televisivi digital, su nuovi schermi e device.
L’analisi Auditel/Confindustria
Sono solo alcune delle evidenze ricavabili dall’elaborazione dei dati di ascolto a cura dell’Ufficio Studi di Confindustria in collaborazione con Auditel (qui per il download), che correla gli impatti dell’emergenza Covid-19 e delle conseguenti misure restrittive sul sistema televisivo attraverso una mappatura di dati, date e variabili anche esterne.
Discontinuità, picco storico degli ascolti tv
Il 2020 ha rappresentato una discontinuità economica e sociale senza precedenti che nel nostro settore si è manifestata con un aumento del tempo di visione, un allargamento della platea televisiva e l’acquisizione di nuovi pubblici, in tutte le fasce della giornata e sui diversi generi.
Lo stravolgimento dell’indoor
In altre parole, più gente a casa, maggiore tempo a disposizione, pratiche di consumo più evolute anche da quei target più restii al cambiamento. Si tratta, secondo lo studio Auditel/Confindustria, di una discontinuità totalmente inattesa.
Tempo di visione: oltre 4 ore giornaliere pre-covid, mezz’ora in più nel 2020
Discontinuità che mostra un aumento nell’ultimo anno soprattutto nel tempo di visione (oltre 4 ore giornaliere pre-covid, mezz’ora in più nel 2020), in netta controtendenza rispetto a un trend sostanzialmente stabile se non leggermente in declino.
La televisione resta un mezzo centrale per la comunicazione, anche commerciale, di massa.
Correlazione inversa: ascolti TV investimenti pubblicitari
Il boom della televisione dell’ultimo anno è un aspetto noto e che ha connotato la narrazione recente.
Meno noto – spiega la rilevazione Auditel/Confindustria – è che l’andamento degli investimenti pubblicitari sul mezzo televisivo, lungi dall’aver premiato l’accresciuta visibilità del mezzo, lo ha penalizzato. Una realtà, questa (ascolti tv/investimenti pubblicitari), che abbiamo tentato di rappresentare con una correlazione inversa molto evidente nel primo lockdown, meno accentuata, ma persistente, nel secondo – più leggero, per zone – dal quale non siamo ancora usciti.
Correlazione contagi/ascolti tv
Un’altra interessante correlazione rilevata dallo studio Auditel/Confindustria, questa volta diretta, è quella fra il numero dei contagi e gli ascolti tv: un andamento parallelo, che rappresenta come il progredire della pandemia e dell’isolamento sociale sia stato scandito dalla televisione, mezzo utilizzato per informazione, rifugio, evasione, educazione, non a caso Censis ha parlato della TV come pilastro della quotidianità in isolamento.
Il ruolo della tv nell’era del Covid
La lettura di questo dato e quelli successivi, che coprono le fasce orarie e di età degli ascolti tv giornalieri, indica come il ruolo della televisione si sia esplicato non solo sull’informazione, ma su tutto lo spettro dei generi TV offerti all’interno dei palinsesti e sulla pluralità degli editori.
Offerta lineare ma non solo
Le ultime rappresentazioni rilevate dallo studio Auditel/Confindustria documentano gli ascolti digital del mezzo TV: è noto che la pandemia ha accelerato l’accesso e l’utilizzo di servizi online con l’aumento anche ad abbonamenti a servizi di streaming online e nuove offerte, spesso di operatori stranieri e OTT only.
Standard Auditel Digitale
Meno noto è l’aumento degli ascolti digital (Standard Auditel Digitale) ossia i dati indicano come anche i brand televisivi stiano iniziando a capitalizzare sull’ascolto declinato in rete, su nuovi schermi e device, in termini di visualizzazioni, tempo speso e durata media di accesso a contenuti editoriali e pubblicitari. Si tratta di un trend documentato a partire dall’estate 2019 (inizio rilevazione Auditel) ma con curve che hanno continuato a crescere su tutti i parametri durante l’intero anno, anche quando l’ascolto lineare si è riallineato ai valori dell’anno precedente. (E.G. per NL – fonte Auditel/Confindustria)