L’attacco del Biscione al colosso Sky è ufficialmente entrato nel vivo: dopo esseri aggiudicato i diritti della Champions League negli scorsi mesi, come noto, i segnali di Rete 4, Canale 5 e Italia 1 hanno salutato la pay tv di Rupert Murdoch (foto).
Nessun ripensamento né sorpresa dell’ultima ora: da poco più di 48 ore (dalla mezzanotte di lunedì 7 settembre) gli abbonati Sky non hanno più a disposizione nel telecomando della pay tv le tre principali reti di Cologno. A criptare i segnali, come anticipato nei giorni scorsi dal nostro periodico e come i nostri lettori ben sapranno, proprio il gruppo guidato da Piersilvio Berlusconi che ha scelto di premere il tasto off per salvaguardare il “diritto di tutela della proprietà intellettuale dei contenuti realizzati per gli lcn in chiaro”. Nei mesi scorsi l’a.d. di Sky Andrea Zappia aveva rifiutato più volte l’invito a sedersi al tavolo delle trattative della pay tv tricolore per discutere in merito ai diritti di ritrasmissione e ora il dado è tratto. Il manager in merito ha commentato: “E’ una libera scelta di Mediaset che non ci lascia particolarmente sorpresi: procediamo di conseguenza. Siamo molto tranquilli e stiamo ovviamente già impostando le modifiche necessarie. Oggi gli spettatori sono abituati a guardare la tv su diverse piattaforme, lo faranno anche in questo caso”. I canali Mediaset sono o saranno comunque prontamente stati rimpiazzati da Rai 4 (che subentrerà a Rete 4 sul numero 104), Sky Uno e da Fox HD (in attesa dell’arrivo, pare, di Super Fox, summa della migliore produzione della Volpe), rispettivamente al 105 (ex Canale 5) e al 106 (già Italia 1). Sky dal canto suo in questi giorni sta invitando i propri abbonati a dotarsi di chiavetta digitale per continuare a vedere Rete 4, Canale 5 e Italia 1 alle numerazioni 5004-5005-5006, e ha sottolineato che in questa lotta, l’unico a rimettere punti di share sarà proprio il Biscione. Gli uomini di Berlusconi (foto), per contro, gettano acqua sul fuoco riguardo alla scelta presa, che seppur molto rischiosa, causerà secondo gli esperti un calo di ascolti attorno allo 0,5-0,6% e un impatto sui ricavi pubblicitari praticamente pari a zero. Quel che per ora è certo è che i due gruppi spingeranno maggiormente per rafforzare le proprie strategie e i propri core business: il Biscione premerà l’acceleratore sui contenuti delle offerte pay di Premium, del digitale e dello streaming; per parte propria, Sky concentrerà le proprie forze sull’online e sul mobile e avrà importanti contatti col mondo free grazie a Mtv, Cielo e allo streaming di Sky Tg24. Occorrerà attendere comunque i prossimi mesi e osservare attentamente l’evolversi della situazione e la risposta del pubblico. (V.R. per NL)