A partire da questo mese Auditel inizierà a rilevare anche i dati di ascolto ottenuti grazie alle app ed entro il 2020 sarà disponibile il dato relativo all’ascolto medio individuale sul digitale (Average Minute Rating – Device).
Al momento i dati di audience rilevati tramite tv e app non possono essere sommati, ma si affiancano l’uno all’altro. Il processo di evoluzione tecnologica consentirà però in futuro di sommare i dati riferibili ad un programma diffuso in televisione (nonché agli spot in esso contenuti) a quelli del medesimo programma messo a disposizione degli utenti sui singoli device digitali: si otterrà, in questo modo, la total audience complessiva nel minuto medio.
Contano di più gli “stream” o il tempo trascorso?
Il dato sul quale i maggiori broadcaster nazionali stanno sempre più puntando per aumentare la propria audience totale è rappresentato dagli stream erogati (intesi come “accessi”), poiché l’utente è sempre obbligato a guardare uno spot pubblicitario in pre-roll, senza necessariamente proseguire nella visione. Tuttavia, un altro indice di valutazione è il tempo trascorso di visualizzazione di un determinato contenuto. Ovviamente, scegliendo uno strumento piuttosto che l’altro, i risultati potrebbero significativamente cambiare.
La classifica Auditel che considera lo stream
Tenendo conto dello stream come modalità di fruizione dei contenuti tv, Auditel ha stilato una classifica, nella quale – relativamente al periodo dal 01/09 al 16/11 dell’anno corrente – Mediaset si aggiudica le prime cinque posizioni: nel dettaglio, sul podio troviamo Sportmediaset che ha registrato 41,8 mln di stream erogati (e conseguenti 41,8 mln di spot visualizzati), al secondo posto Le Iene con 32,4 mln e al terzo Uomini e donne con 20,3 mln; seguono poi Tgcom24 con 18,2 mln e Play Cult con 14 mln.
Il gruppo La7 si colloca al sesto e all’ottavo posto con Otto e mezzo (9,2 mln di stream) e L’aria che tira (8,8 mln). Fra i due si inserisce un ulteriore programma del Biscione, ossia Temptation Island Vip con 9 mln.
Il nono posto è occupato da Striscia la Notizia, con 5,2 mln di stream e, solo alla decima posizione, con 4,7 mln di stream, troviamo il primo contenuto targato Sky, ovvero XFactor 13 – Testa il testo: Rock the Casbah (fonte Italia Oggi).
Guardando in prospettiva, volendo raggiungere la c.d. total audience complessiva nel minuto medio, sarà opportuno che i singoli broadcaster valorizzino sui device digitali i propri marchi in palinsesto o i singoli canali, in modo da poter sommare i due dati (diffondere via IP contenuti nativi digitali che non hanno un propria collocazione anche in tv potrebbe limitare infatti le rilevazioni).
Il caso Play Cult: l’importanza del tempo trascorso come parametro di misurazione
Ci sono, però, brand ai quali non corrisponde alcun programma o canale, come ad esempio Play Cult, che ripropone tutto il meglio dei contenuti del gruppo di Cologno Monzese e che è presente sulla piattaforma Mediaset Play.
Federico di Chio, direttore del marketing strategico di Mediaset e consigliere di amministrazione Auditel, ha evidenziato come grazie a Play Cult venga valorizzato “il nostro ricchissimo archivio. […] abbiamo capito che una parte del nostro archivio potesse avere molto valore in formato clip e video breve”. Per quanto riguarda, invece, la c.d. total audience, comprensiva dei due dati tv e digital, Di Chio annota: “Nel mondo digitale a ogni stream erogato corrisponde almeno uno spot in pre-roll. Certo, alla fine di tutto il percorso Auditel conterà di più il tempo speso, per arrivare alla total audience. Ma per ora anche gli stream erogati hanno molto senso”. (N.S. per NL)