Espansione planetaria entro il 2017: entro marzo è previsto lo sbarco in Australia, Nuova Zelanda, Cina e a seguire in molti nuovi stati, per raggiungere un totale di 200 paesi conquistati, a confronto degli attuali 50.
“Sul mio regno non tramonta mai il sole” diceva l’imperatore Carlo V d’Asburgo agli albori dell’età moderna: cinque secoli dopo sembra che il celebre motto del sovrano sia stato ripreso e reinterpretato alla lettera da Reed Hastings, ceo di Netflix, deciso a puntare sempre più in alto verso un progetto di conquista a dir poco ambizioso. “La crescita è stata tale che pensiamo adesso di completare la nostra espansione internazionale nei prossimi due anni, rimanendo in quella fase redditizia che è andata al di là delle nostre previsioni”, si legge nella lettera trimestrale che la società di streaming on demand ha inviato la scorsa settimana ai suoi azionisti. L’iniezione di fiducia per il futuro arriva indubbiamente dai dati: nonostante l’incremento del numero di abbonati stia via via rallentando negli USA, l’espansione all’estero sta dando risultati migliori di quelli sperati. Se è vero infatti che nella terra d’origine gli abbonati dell’ultimo trimestre sono stati in aumento di 1,9 mln rispetto ai 2,3 dello stesso periodo 2013, è dal fronte dei mercati internazionali che si sono ottenute le maggiori sorprese: i vertici si aspettavano infatti 2,15 mln di abbonati in più per gli ultimi tre mesi 2014 e ne sono arrivati ben 2,43 per un totale di 18,3 milioni. Nel complesso Netflix ha oggi 57,4 milioni di abbonati, che registrano una crescita del 29,4% sul 2013 e ricavi che viaggiano sui 5,5 mld di dollari: da aggiungere che il colosso dello streaming è nettamente in utile, nonostante gli onerosi investimenti per l’espansione (266,8 mln nei 12 mesi, raddoppiati rispetto ai 112,4 mln del 2013). Una performance molto apprezzata anche da Wall Street dove il titolo è subito schizzato a +15%. Netflix ha reso noto poi la sua intenzione di produrre per il 2015 ben 320 ore di contenuti originali, fra cui spiccano le nuove stagioni di House of Cards, Orange is the new black e Marco Polo. Come i nostri lettori ricorderanno, va aggiunto che la società di streaming nelle scorse settimane ha deciso di procedere sul fronte delle alleanze, firmando un accordo con la californiana Roku (famosa per i suoi set top box da connettere ai televisori), per commercializzare le smart tv 4K: i due colossi hanno siglato un patto con la corporation cinese Tcl (quarto produttore di televisioni al mondo, dietro Samsung, Lg e Sony), avviando le produzioni di nuovi modelli da poco disponibili sul mercato, volti a fornire ai clienti abbonati non solo opzioni di navigazione più semplici, ma anche funzioni più innovative, al passo con i tempi. (V.R. per NL)