Per Publishare, storica e importante concessionaria delle Tv locali italiane, è stata scelta la via della liquidazione e della cessazione dell’attività. Lo ha reso noto in un suo recente articolo il quotidiano Italia Oggi, che rivela anche, in proposito, tutta una serie di interessanti particolari.
Bisogna dire preventivamente che, in realtà, la chiusura di Publishare cambia ben poco per ciò che riguarda le Televisioni locali collegate (o perché comproprietarie della stessa concessionaria o perché ad essa legate per la raccolta pubblicitaria): infatti da tempo la società era poco più di una scatola vuota, poiché la raccolta pubblicitaria vera e propria era stata riassegnata con uno specifico accordo di sub-concessione alla concessionaria Sport Network del gruppo Amodei, in forte espansione anche sul fronte televisivo. Ma su questo torneremo fra poco.
Intanto vale la pena di ricordare i tempi d’oro di Michele Santoro, che per una breve stagione fece sognare diversi editori televisivi locali proprio mediante il ‘collante’ della Publishare. Così rievoca quel periodo Italia Oggi:
“Nella stagione televisiva 2011-2012 la concessionaria Publishare del gruppo televisivo di Sandro Parenzo organizzò una delle esperienze più esaltanti per le grandi Tv areali italiane: un circuito di 26 emittenti che trasmetteva in diretta Servizio Pubblico, programma di Michele Santoro da 9% di share in prima serata”. Poi però “Santoro… passerà a La7, quel network di Tv locali faticherà a costruirsi un’identità e col passaggio definitivo al digitale terrestre, tutta l’emittenza locale italiana entrerà in una crisi profonda, che di recente ha colpito anche Publishare”.
Insomma, un bel progetto che per un breve periodo ebbe anche il pregio di mettere insieme (una volta tanto per davvero) alcune delle più importanti Televisioni italiane, spesso leader assolute di ascolti nella loro zona, ma che non riuscì a sopravvivere alla prevedibile ulteriore evoluzione dell’attività di Santoro, che pure per una stagione si mise dalla parte delle Tv locali, per poi abbandonarle appena ci fu la possibilità di andare altrove.
Sono anni che restano nella memoria come l’ultimo ‘periodo da leoni’ dell’emittenza televisiva locale, prima del tracollo, e che vedeva protagonisti sul fronte pubblicitario Sandro Parenzo e Enzo Campione, cui faceva capo la Publishare, e con loro Matteo Sordo, che guidava le operazioni dal punto di vista operativo.
A quegli anni, mentre Campione usciva di scena dalla Tv e soprattutto dalla Radio, seguirono solo velleitari tentativi di tenere insieme quelle emittenti con una forma di circuito (in questo campo l’unica storica presenza effettiva è infatti quella di 7 Gold), come il famoso La10, che doveva riunire in pubblicità e programmazione principalmente le emittenti presenti a quella numerazione Lcn in tutta Italia. Alla fine non se n’è fatto nulla e anche il progetto di mettere insieme, con una gestione comune, le due concessionarie nazionali di emittenti locali più importanti, la stessa Publishare e la Prs, è durato solo pochi mesi.
L’esito finale per Publishare è stato invece imprevedibile (alla vigilia), con l’entrata in scena della Sport Network, passata nel frattempo sotto la trascinante gestione di Aldo Reali, come pubblicato a suo tempo da questo periodico. Il 2017 si è infatti aperto con un vero colpo di scena: Sport Network, la concessionaria storica del gruppo Amodei, noto nel campo sportivo soprattutto per una serie di prestigiose testate a stampa (i quotidiani ‘Corriere dello Sport – Stadio’ e ‘Tuttosport’, ‘Il Guerin Sportivo’ e altre note testate già del gruppo Conti Editore), sull’onda di una impetuosa espansione, ha scelto anche le Tv locali ed è subentrato in sub-concessione a Publishare, occupandosi direttamente della raccolta pubblicitaria delle sue emittenti locali, oltre che di quella di Tv tematiche nazionali come Supertennis, Top Calcio 24, Top Planet (tutto sulla Juventus) e Fight Network Italia.
A fine 2017, poi, a dare ulteriore slancio a Sport Network, ecco l’arrivo di Telenorba, che per l’ennesima volta ha cambiato concessionaria e ha lasciato la ‘solita’ Prs. A questo punto la scatola vuota non aveva più ragion d’essere e per Publishare arriva adesso l’ora della chiusura. Seguiamo le spiegazioni di Italia Oggi: “Gli azionisti della concessionaria… (Mediapason al 30,5%, Sport Network con il 20%, Napoli Canale 21 al 16,5%, Telenord al 16,5%, La Sicilia Multimedia all’8,5% e Telecolor International all’8%) hanno deciso di sciogliere e mettere in liquidazione la società. Sport Network del gruppo Amodei, che già a inizio 2017 aveva stretto con Publishare un accordo di sub-concessione, diviene la concessionaria pubblicitaria delle Tv del gruppo Mediapason (Telelombardia, Antenna Tre e Top Calcio)… Sport Network… aveva anche rilevato il 20% di Publishare, acquistandolo dalla Cobweb Media, che faceva riferimento a Federico Silvestri, amministratore delegato della concessionaria Prs.
Nel 2016 Publishare ha chiuso un esercizio in grande difficoltà, con ricavi crollati a 7 milioni di euro rispetto ai 12,2 milioni del 2015 e un rosso vicino ai 900 mila euro, con patrimonio netto negativo: ha perso i contratti per la raccolta pubblicitaria di Tv2000 e Telenorba, passati a Prs. Successivamente Telenorba è andata con Sport Network dal 1° gennaio 2018. La crisi dell’emittenza locale e l’intesa con Sport Network hanno fatto il resto, convincendo i soci che fosse ora di finirla lì”.
Infine, la ricorrente presenza, o accanto o in dura concorrenza alla Publishare, della Prs ha un risvolto ‘particolare’: “Silvestri, dopo l’operazione non andata a buon fine con Publishare, ha… proseguito con le sue nuove iniziative: nel 2017, infatti, il gruppo Prs ha promosso la nascita della casa di produzione Silver Production, controllata al 50% da Edizioni e Comunicazione srl (società al 100% Prs), al 21% da Telecity, al 19% da Telepadova e al 10% da Sestarete. Silver Production, il cui presidente e amministratore delegato è lo stesso Silvestri, si è occupata dell’intero palinsesto 2017-2018 del circuito televisivo 7 Gold (controllato da Telecity, Telepadova e Sestarete). Dopo l’estate, peraltro, Silvestri abbandonerà anche formalmente il suo incarico di amministratore delegato del gruppo Prs e dovrebbe acquisire una quota di Silver Production, per dedicarsi, come imprenditore, al mestiere di produttore televisivo”. (M.R. per NL)