Nel bimestre gennaio/febbraio 2017 il mercato degli investimenti pubblicitari ha registrato un calo del 2,3% rispetto al 2016 e, solo nel secondo mese dell’anno, chiude con un calo del 2,8%.
Lo comunica Nielsen (l’azienda che svolge ricerche di mercato al fine di fornire misurazioni sull’audience per i diversi mezzi di comunicazione) in una nota per la stampa datata 11 aprile, confrontando i dati raccolti con quelli registrati nello stesso periodo dello scorso anno. Non è da meno la televisione, il mezzo ancora più ambito dagli inserzionisti, che nel bimestre registra una perdita dello 0,5% rispetto all’anno precedente. Protagoniste le reti più conosciute quali la RAI che è l’unica a crescere con una variazione del 2,3% (137mln 633mila euro la raccolta pubblicitaria nei primi due mesi dell’anno che superano i 134mln 557mila euro raggiunti nello stesso periodo del 2016); Mediaset il cui settore cala dello 0,6% (334mln 500mila euro gli investimenti nel bimestre 2017 a fronte dei 336mln 650mila guadagnati nel 2016); La7 perde il 2,9% raggiungendo 24mln 325mila euro nei mesi di gennaio/febbraio 2017 (nello stesso periodo dello scorso anno aveva raggiunto 25mln 45mila euro); Sky che per il momento registra la perdita più importante con -3,8% (nel bimestre 2017 la raccolta pubblicitaria ammonta a 74mln 980mila euro che vanno a scontrarsi con i 77mln 930mila guadagnati nel 2016) e, infine, Discovery che presenta un calo dello 0,7% con 33mln 470mila euro di investimenti pubblicitari nel primo bimestre dell’anno a fronte di quello precedente che ne ha raggiunti 33mln 690mila (Elaborazione ItaliaOggi su dati di mercato). Se si considera il settore del mercato pubblicitario nella sua interezza per il solo mezzo televisivo si evidenzia una variazione negativa di -0,5% rispetto al 2016, con una raccolta pubblicitaria di 604mln 908mila euro (erano 607mln 872mila nello stesso periodo dello scorso anno). Per quanto riguarda le quote di mercato pubblicitario la RAI detiene il 22,75%, Mediaset il 52,3%, Sky controlla il 12,4%, La7 il 4% e Discovery detiene una quota tv del 5,5%. Nel documento firmato Nielsen sono presenti anche i dati riguardanti la stampa (quotidiani e periodici calano nel mese rispettivamente del 6,4% e dell’8,9% chiudendo il primo bimestre 2017 con una perdita del 9,7% per i primi e del 6,4% per i secondi); il mezzo radiofonico registra -3,3% nel mese chiudendo il bimestre a -0,3%; il web perde il 2,9% nel bimestre e l’8,5% solo nel mese di febbraio (dati Nielsen relativi al perimetro attualmente monitorato in dettaglio dall’azienda). Se si considera, invece, anche il settore della pubblicità online, il mezzo arriva a registrare una crescita del 7,2% (la crescita di Internet è dovuta soprattutto alle sezioni di search e social, sulla base di stime realizzate da Nielsen, come precisato dal comunicato stampa). Il commento del direttore della sezione marketing e commerciale Nielsen, Alberto Dal Sasso: “In attesa che si consolidi il primo trimestre per valutare la tendenza del 2017 sarà importante vedere come lo scacchiere mondiale e quello europeo possano portare sviluppi a un settore – quello della comunicazione – così globalizzato sia dal punto di vista della domanda che dell’offerta. Al momento le previsioni rimangono positive per la chiusura dell’anno grazie a un recupero che dovrebbe manifestarsi nel secondo semestre”. Per un quadro più completo dei dati si rimanda al sito www.nielsen.com. (L.M. per NL)