Dopo una lunga sofferenza per una malattia che lo aveva colpito qualche anno fa, Carlo Sartori, figura storica della Rai è morto ieri nella clinica Villa Salaria di Roma dove era ricoverato.
Sartori era nato a Castel del Piano (Grosseto) il 3 luglio 1946. Studiò alla Stanford University e fu visiting professor alla Columbia University di New York. Insegnò comunicazioni di massa allo Iulm di Milano, alla Luiss di Roma, alla facoltà di sociologia dell’università di Urbino, alla Sapienza e agli inizi anche al DAMS di Bologna. Fu inviato speciale per La Stampa, direttore delle relazioni esterne e internazionali della Rai, presidente dell’Associazione italiana dei critici radiotelevisivi. Autore di numerosi saggi sulla comunicazione e sulla televisione, manager di livello internazionale, tra i primi fondatori e presidente di Rai Sat, nonche’ amministratore delegato di NewCo Rai International, l’attuale Rai World ha avuto una vita intensa tra l’Italia e l’America, centrata sull’industria della comunicazione come chiave per capire i mutamenti culturali e sociali nel passaggio tra due secoli. Nel 1980 realizzò per la Rai "viaggio intorno al mondo in 80 televisioni", dove c’era tutto quello che sarebbe successo nel ventennio successivo: l’avvento del sistema misto, la televisione tematica e personalizzata, il time shifting, le tv multilinguistiche, la crisi delle tv generaliste per tutti. Ha scritto per Mondadori i libri: "L’occhio universale" (1981), "La fabbrica delle stelle" (1983), "La Grande Sorella" (1989), "La qualità televisiva" (1993), ed ultimo "La Grande Sorella 2", la vendetta (della tv), dove ha incrociato, come al solito, una grande e ordinata mole di dati e notizie con la riflessione e l’interpretazione del contesto in cui si andavano a inserire e a segnalare un cambiamento senza ritorno dalla tv monodirezionale a quella multidirezionale, integrata con quello che una volta era il pubblico. Nel 2001 rifiutò di fare il direttore della tv della Nazioni Unite, dopo aver vinto un concorso al quale parteciparono uomini della comunicazione di tutto il mondo. I funerali si terranno domani mercoledi’ 15 febbraio alle 15 nella basilica di Santa Maria del Popolo. (R.R. per NL)