In una Italia in piena crisi, protagonista in parallelo al Covid è l’informazione politica. Questa, dalla costituzione della Prima Repubblica, ha subito una rilevanza sempre più importante per trasmettere contenuti, idee, principi e programmi dei maggiori esponenti politici alla gente.
Se il maestro Manzi con Non è Mai troppo tardi ha contribuito attraverso la tv all’alfabetizzazione di gran parte dell’Italia, programmi come Tribuna Politica hanno permesso di creare coscienze e conoscenze dal punto di vista politico.
Tribuna Politica
Dal 1961 Tribuna Politica, a distanza di appena 7 anni dalla nascita della Radio Televisione Italiana, ha rappresentato un appuntamento importante, capace di dare ai cittadini un ampio quadro del sistema politico del nostro paese. L’istituzione del programma fu iniziativa dell’allora capo di governo Amintore Fanfani e nasceva a distanza di un anno dal fortunato esperimento televisivo di Tribuna elettorale, che aveva suscitato l’interesse del pubblico.
L’informazione politica televisiva vista da Fantozzi
Ma il ritmo di questi programmi era lento: spesso rischiava di far addormentare il pubblico da casa o addirittura i politici presenti tra gli scranni della trasmissione. La rilevanza sociale di questo genere televisivo era tuttavia unica e persino Paolo Villaggio, in uno dei suoi tanti film sull’indimenticato personaggio Ugo Fantozzi, rievocò quel prototipo di trasmissioni.
Gli italiani acquisiscono consapevolezza dei riflessi diretti della politica nelle proprie tasche
Programmi che si rivolgevano all’italiano medio, a quella classe di colletti bianchi, che sentiva il proprio futuro direttamente collegato agli andamenti della politica. Tanto da temere che una scelta politica sbagliata poteva addirittura rischiare di compromettere il proprio posto fisso.
Un Papa a Porta a Porta
Sarà con la nascita di Porta a Porta di Bruno Vespa su Rai Uno, che gli italiani scopriranno che un salotto televisivo potrebbe rappresentare la terza Camera del Parlamento.
“Dal 1996 – ricorda in una passata intervista Paolo Baroni, il maggiordomo che ha aperto centinaia e centinaia di volte la porta del programma – ne sono successe tante. All’interno della trasmissione due esponenti partitiche si sono picchiate e qualcuno si è presentato in studio accompagnato dal cane. La trasmissione registrò pure per la prima volta una telefonata in diretta di un Papa”. Il riferimento è a Giovanni Paolo II, al telefono in diretta con Bruno Vespa.
Il contratto con gli italiani
Nel 2000 Rai Uno diventò anche platea televisiva per la firma di un contratto con gli italiani nella gestione del paese, mentre nel 1994 Canale 5 era stato terreno di confronto con un braccio di ferro politico al cospetto di Enrico Mentana.
Le maratone di Mentana
Se poi con il nuovo millennio e le tante maratone di Mentana, le dirette delle all news e i canali parlamentari hanno subito una crescita esponenziale nel panorama informativo nazionale, oggi la politica in tv è probabilmente solo una cassa di risonanza.
Il passaggio del testimone dalla tv alla rete
L’informazione da un punto di vista internazionale si muove infatti prima di tutto in rete e sono direttamente i politici a muovere i fili di un sistema comunicativo sempre più globale. Che può partire da 140 caratteri di un cinguettio su Twitter o da un comunicato stampa, non sempre scritto da giornalisti o, se si è più fortunati, da giornalisti che pur di lavorare si accontentano del ruolo di social media marketing, pubblicato direttamente su Facebook.
Comunicazione politica diretta
Se una volta erano i giornalisti i mediatori dell’informazione, oggi è già più corretto parlare di comunicazione politica diretta dagli stessi esponenti delle diverse coalizioni che ne dettano i tempi e con i loro esperti del web amplificano i loro messaggi, che si svuotano di informazione per ridursi a mera propaganda.
Comunicazione politica multipiattaforma
Per raggiungere tale loro fine ci sono staff al completo che curano la comunicazione scritta, quanto quella orale, riuscendo persino ad improntare dirette televisive in ogni luogo, su multipiattaforma e a tutte le ore, o anche con ritardi studiati per far aumentare l’audience, pronti a turbare persino i sonni dei telespettatori.
Ma siamo sicuri che con questo sistema si daranno ai cittadini gli strumenti utili per garantire il diritto ad essere informati? (C.A. per NL)