La società di Jeff Bezos punta al catalogo di MGM, storica casa di produzione americana, in cui figurano pietre miliari del cinema. A tal proposito, il fondo che gestisce la compagnia di cineproduzione chiede non meno di 9 miliardi per gli studios. E Amazon sarebbe pronta a metterli sul piatto.
Le anticipazioni
Come anticipato in un precedente articolo, Metro-Goldwyn-Mayer potrebbe passare presto sotto proprietà Amazon. A rivelarlo è il Financial Times, che riporta la notizia di un’offerta da parte della compagnia di Jeff Bezos pari a 9 miliardi di dollari. Nel frattempo, sembra che Michael De Luca, presidente MGM, abbia presentato i nuovi titoli in uscita al team di Amazon.
Warner Media e Discovery
La notizia delle trattative tra le due compagnie arriva a poca distanza da un altro accordo importante: la fusione tra Warner Media (di proprietà di AT&T) e Discovery. Segno che il settore è in fermento e il focus è ormai sullo streaming.
MGM in vendita
La MGM è una delle ultime case di produzione rimaste indipendenti; posizione che al momento risulta svantaggiosa, sotto la pressione dell’egemonia degli OTT.
Da ciò, dopo 10 anni di gestione a maggioranza Anchorage Capital, i soci del fondo di investimento premono per vendere gli studios.
Le offerte di Apple e Comcast
Altre offerte erano infatti già state avanzate da Apple e Comcast, che però avevano messo sul piatto 6 miliardi di dollari. Troppo poco per MGM, che aveva fissato il prezzo a una somma non inferiore ai 9 miliardi di dollari. Esattamente quanto proposto da Amazon.
Prime Video
La compagnia di Jeff Bezos, già presente nel settore dell’on demand con il servizio Prime Video, punta al catalogo di MGM per rendere più competitiva la propria offerta (peraltro negli ultimi tempi già fortemente potenziata). Questa mossa è una risposta agli investimenti importanti che i principali concorrenti stanno potando avanti: da un lato Netflix in produzioni originali; dall’altro Disney+ nell’acquisizione di Fox.
Non più solo distributori
I servizi di streaming stanno sempre più puntando a proporsi sul mercato sia come piattaforme di distribuzione, sia come produttori di quel che veicolano. Non sorprende dunque questa corsa agli studios che ha già coinvolto le sopracitate Disney e Fox e la recente fusione tra Discovery e Warner Media.
Il catalogo di MGM
In ballo non ci sono solo i grandi mezzi e il know how di cui dispongono le case di produzione di Hollywood, ma i diritti posseduti dagli studi su cataloghi di titoli più che affermati.
A tal proposito, si pensi proprio a MGM che detiene il copyright di brand come James Bond e Rocky.
Classici originali
Grazie a questi cataloghi, i servizi di streaming possono contare sull’uscita, in futuro, di produzioni basate su franchise di grande successo. Al contempo, questi futuri contenuti che saranno catalogati come creazione dell’OTT da cui sono distribuite, non andranno incontro ai rischi dei lanci dei prodotti originali.
Un rischio per i player locali
Gli sviluppi che si stanno delineando nel mondo cinematografico, con l’acquisizione dei cataloghi da parte dei grandi gruppi che si stanno venendo a costituire, portano a ritenere che i broadcaster locali europei difficilmente potranno competere con questi colossi.
Regolamentare
Come auspicato da Andrea Imperiali, Presidente di Auditel, nella relazione del 24 maggio, l’Unione Europea deve intervenire per porre delle regolamentazioni chiare che valgano per OTT e TV tradizionale. (A.M. per NL)