Schermi sempre più grandi, da 5 o 5,5 pollici e sempre più luminosi. Processori più rapidi. Maggiore autonomia e connessioni veloci con il 4G. Sulla linea di queste continue modifiche lo smartphone si sta evolvendo nella nuova televisione.
E fa concorrenza non solo allo schermo piatto da salotto, ma anche ai tablet. Per la prima volta quest’anno oltre la metà dei video online nel mondo (il 51%) sono stati visualizzati sugli schermi mobili. A rivelarlo è il Global Video Index 2016 di Ooyala, indagine diffusa il 30 settembre che ha tracciato il consumo di 3,5 mld di video seguiti in streaming da 220 mln di internauti. Non solo i video brevi condivisi gratuitamente su YouTube e Facebook, ma anche quelli più lunghi, on demand: l’indagine indica che i “power use”, i più assidui, sono gli abbonati ai servizi Svod (Subscribers video on demand, il video online in abbonamento) come Netflix o Amazon Prime Video. Nel 76% dei casi seguono contenuti televisivi, serie o show sul dispositivo mobile almeno due o tre volte alla settimana. Le nuove abitudini stanno coinvolgendo anche gli italiani: sono 2 mln e 250 mila gli utenti di SkyGo, e il videostreaming su tablet e smartphone per i clienti abbonati da un anno a Sky che consente la visualizzazione di oltre 40 canali e migliaia di titoli on demand di cinema o serie tv. “Sui canali prevale lo sport visto dal 70% degli spettatori, nell’on demand il 50% delle scelte è invece sulle serie tv” precisano da Sky Italia. A spingere la visione sul mobile non sono solo la rapidità di fruizione e la comodità, ma anche la possibilità di commentare in tempo reale con gli amici sul telefonino ciò che si guarda. “La spesa dei consumatori italiani per i contenuti di video online in abbonamento, o Svod, è cresciuta del 27% nell’ultimo anno e vale la metà del mercato totale Internet, ossia circa 50 mln di euro- dichiara Andrea Lamperti, direttore dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano. Sono oltre 3 mln gli italiani che hanno utilizzato almeno un servizio Svod, considerando gli utenti paganti e quelli che sono nel periodo di prova, secondo la nostra ricerca in collaborazione con Doxa”. L’arrivo di Netflix ha smosso il mercato con un duplice effetto: ha spinto i player già presenti a proporre migliori offerte e ha destato ulteriore interesse nei consumatori. Il modello Svod risulta accattivante non solo per la facilità di connessione e l’offerta a basso costo (7,99 euro al mese quella di base su Netflix, 5.99 su Infinity, 9,99 il pacchetto Serie tv o il pacchetto Cinema sulla NowTv di Sky, lanciata a giugno), ma anche per la scelta personalizzata e la flessibilità. L’istituto di ricerche Nextplora ha condotto sullo Svod un sondaggio nazionale in giugno (600 intervistati dai 18 ai 55 anni). “Il 15% degli internauti adulti in Italia nell’ultimo anno ha consumato contenuti video sulle piattaforme di streaming a pagamento – dice il manager director Massimo Nicolini -. È un mercato molto variegato e dinamico. Al primo posto tra le ragioni di scelta c’è la convenienza. Segue la possibilità di accedere ovunque al servizio, anche in mobilità, quindi la mancanza di un vincolo contrattuale”. Oltre la metà degli intervistati è ricorsa al videostreaming per seguire serie-tv o film e la scelta del servizio vede al primo posto Netflix (48%) seguito da Infinity (Mediaset) al 40% e Skyonline (ora NowTv) al 37%. Francia, Italia e Spagna sono i mercati più promettenti per lo Svod in Europa, dopo quelli già consolidati di Gran Bretagna e Germania. “La spesa per gli abbonamenti Svod nell’Europa occidentale, che nel 2015 è stata di 2 mld di euro, arriverà a 3 mld di euro a fine 2016”, prevede Ihs Technology, che indica anche un possibile raddoppio del mercato spagnolo e di quello italiano. A un anno dallo sbarco di Netflix in Italia, si prepara l’arrivodel suo principale concorrente: Amazon Prime Video. Dovrebbe lanciare il servizio in contemporanea in Francia, Spagna e Italia prima di Natale, scrive Le Figaro, e crescenti rumor in Rete lo danno in arrivo per fine novembre. (S.F. per NL)