Serie tv sullo smartphone, video in streaming online sulla tv del salotto, contenuti ‘fatti in casa’ caricati sul web. E’ questa la tv connessa a internet, “la prossima rivoluzione nel mondo creativo e digitale” su cui la Commissione Ue sta lavorando per avere una “rapida convergenza” tra i media con norme comuni.
Lo ha assicurato la commissaria Ue all’agenda digitale Neelie Kroes, che ha presentato un Libro verde sulla questione e lanciato le consultazione pubbliche, che resteranno aperte sino a fine agosto. Ad oggi in Europa le tv ‘connesse’ sono 40,4 milioni, ma la previsione è che entro il 2016 siano in quasi tutte le case degli europei. La scommessa è quindi quella di assicurare rapidamente che standard tecnici, regole legali e contenuti convergano e tutelino sia i consumatori, inclusi quelli più deboli come i minori, che le emittenti radiotv, il mondo di internet e delle imprese. Cinque i nodi su cui Bruxelles chiede opinione e contributi degli attori di questi settori chiave per delineare gli sviluppi di un futuro prossimo. Primo, le regole del gioco, ovvero come creare le condizioni necessarie perché le imprese europee possano affrontare la concorrenza internazionale, soprattutto quella americana. Secondo, la protezione della libertà dei media e dei valori europei, inclusa la tutela dei minori e l’accessibilità per i disabili. Terzo, mercato unico e norme comuni, in modo che ci siano standard tecnici compatibili. Poi, i finanziamenti, e il modo in cui gli utenti e la convergenza internet-tv influenzeranno e quanto la produzione dei contenuti, dai film agli spettacoli. Infine, apertura e pluralismo dei media: se internet e tv finiranno per convergere, si aprono domande sul filtraggio dei contenuti di internet da parte delle pubbliche autorità e sulla loro accessibilità, per esempio per film recenti di successo o i grandi eventi sportivi. “Un dibattito a livello Ue ci permetterà di affrontare questi cambiamenti – ha sottolineato la Kroes – di contribuire alla crescita delle imprese, di incoraggiare la creatività e di difendere i nostri valori”. (ANSA)