Mediaset ritraccia dell’1,25% a quota 1,425 euro a Piazza Affari, mentre secondo alcune indiscrezioni il titolo potrebbe uscire da uno degli indici europei di Morgan Stanley.
E’ invece di impatto neutrale la notizia che l’autorità per le comunicazioni intende chiedere al governo più tempo per redigere il disciplinare di gara per la vendita delle frequenze tv. Una necessità che deriva dal fatto che la nuova Agcom si è appena insediata, sotto la guida del neopresidente Angelo Marcello Cardani. I 120 giorni di tempo fissati dallo stesso ministero dello Sviluppo per riformulare l’intero sistema di assegnazione sono quasi scaduti ed è quindi evidente che servirà una proroga: l’asta per le frequenze tv potrebbe slittare di 2 o 3 mesi oltre il termine prefissato del 28 agosto. L’Agcom deve d’altra parte approvare un regolamento di gara e consultare l’Unione Europea. Questi ostacoli, oltre alla difficile situazione del settore TV, rischiano di limitare gli introiti per lo Stato. La notizia per gli analisti di Intermonte è neutrale per Mediaset, negativa per Telecom Italia Media (+0,13% a 0,149 euro in borsa) in quanto l’eventuale dismissione della società rischia di essere ritardata dalla scarsa chiarezza del quadro normativo e dai ritardi nell’assegnazione delle frequenze. Lo scenario critico del settore media spinge la sim a mantenere il giudizio underperform su Mediaset. Nomura, in un report di oggi sul comparto media europeo, ha confermato reduce, anche sulla controllata Mediaset Espana dal momento che ha stimato un calo di oltre il 10% della raccolta pubblicitaria quest’anno e con le misure di austerity un altrettanto calo significativo nel 2013. Nomura consiglia ProSieben (buy) tra i broadcaster tedeschi in quanto beneficia della sua esposizione ai mercati nordici, che crescono più rapidamente. Ha promosso ITV a buy con un target price a 115 pence e resta neutrale sulle francesi TF1/M6, nonostante le valutazioni economiche. "Le emittenti Tv hanno di fronte a loro un 2012 veramente difficile, influenzato dalle preoccupazioni macro. In questo contesto, riteniamo che in Europa il divario a livello di pubblicità tra nord e sud si sia intensificato", spiegano gli analisti della banca d’affari. "In Germania ProSieben rimane l’unica emittente per la quale si prevede una crescita positiva quest’anno del +0,5%, mentre, all’estremità opposta c’è Mediaset che in Italia dovrebbe registrare quest’anno un calo del 12%". (Milano Finanza)