Nel silenzio generale il DVB-I si fa strada, aiutato dall’affermazione delle piattaforme di streaming video on demand, dalla diffusione di tv di nuova generazione upgradabili al nuovo standard e soprattutto dai ritardi del DVB-T2, che sarà bruciato prima di affermarsi.
Sintesi
Quale è lo stato del DVB-I in Italia e quali le prospettive? Con ogni probabilità se ne parlerà al Milano Audiovisual Forum 2024 (MAF), evento internazionale che riunisce esperti e operatori del mercato audiovisivo e del broadcasting, in programma il 29-30 ottobre presso il Centro congressi Stella Polare di Fiera Milano – Rho.
Lo stato del DVB-I
Nelle more dell’acquisizione di aggiornamenti, sappiamo che tre dei quattro prerequisiti per l’istituzione in Italia di un bollino DVB-I sono stati soddisfatti, e manca solo un ultimo passaggio perché i produttori di TV possano ottenere ufficialmente la certificazione (DVB-I, per l’appunto).
HD Forum Italia
Pubblicata da HD Forum Italia lo scorso dicembre, la nuova versione 2.1 dell’UHD Book italiano ha segnato un passo cruciale verso l’adozione del DVB-I nel mercato italiano, avvicinando sempre di più l’entrata in vigore del relativo bollino.
La sperimentazione di Mediaset
Come sottolineato nella prefazione del documento, i prerequisiti raggiunti comprendono, tra l’altro, la sperimentazione condotta da Mediaset nei mesi scorsi ed anticipata da Newslinet. Ora manca solo un ultimo step: l’approvazione delle linee guida da parte di Agcom.
Tv bollinati
Una volta stabilite queste direttive, i produttori di televisori potranno ottenere la certificazione e esporre il bollino DVB-I sui loro dispositivi.
La parte di Agcom
Il ruolo di Agcom è cruciale: attraverso specifici tavoli tecnici, l’ente dovrà definire le linee guida per l’assegnazione e l’uso della numerazione LCN (Logical Channel Number), fondamentale anche per la distribuzione dei canali televisivi su banda larga (come avviene nello streaming DVB-I). Tuttavia, le tempistiche rimangono ancora incerte.
Nel 2025 lo sbarco sostanziale
Si stima che i primi televisori con il bollino DVB-I potrebbero arrivare sul mercato italiano il prossimo anno, anche se alcuni modelli recenti, come quelli di Telefunken prodotti da Vestel, sono già compatibili con lo standard, pur non essendo ancora certificati.
Cos’è il DVB-I e come si inserisce nel panorama attuale
Ma cosa rappresenta esattamente il DVB-I (Digital Video Broadcasting over Internet)? Si tratta di un nuovo standard sviluppato dal consorzio DVB per la fruizione di contenuti televisivi in modalità lineare, ossia in diretta, ma con una differenza sostanziale rispetto ai tradizionali sistemi di trasmissione: i canali vengono ricevuti tramite una connessione IP a bassa latenza, anziché attraverso il digitale terrestre (DVB-T/T2) o la trasmissione satellitare (DVB-S/S2).
A latere
Nonostante questo cambiamento, il DVB-I non sostituisce gli altri standard, ma li affianca. Ad esempio, la numerazione dei canali (LCN) resta la stessa, e il sistema DVB-I interviene solo quando il segnale del digitale terrestre risulta debole o disturbato, permettendo così di mantenere la continuità della visione.
Interoperabilità
Questo tipo di interoperabilità tra gli standard è uno dei principali vantaggi del DVB-I. Inoltre, se la connessione IP fosse satura o lenta, il sistema darebbe comunque la priorità alla trasmissione terrestre, garantendo una migliore esperienza all’utente.
Ultra HD 4K-HDR
Tuttavia, il vero punto di forza del DVB-I è la sua capacità di trasmettere contenuti in altissima qualità. In presenza di una connessione stabile, anche una fibra FTTC (non la più veloce disponibile come, ad esempio, la FTTH – Fiber to the Home) è in grado di supportare lo streaming di video in Ultra HD 4K-HDR e audio AC-4, con opzioni avanzate come il Dolby Atmos. Tutto questo avviene in tempo reale, eliminando i ritardi tipici del digitale terrestre (di circa 3-4 secondi) o del satellite, e superando di gran lunga le latenze (lag) che affliggono lo streaming di piattaforme come DAZN.
Le nuove abitudini degli utenti e il potenziale del DVB-I
Alla luce di queste innovazioni, è interessante riflettere sul comportamento degli utenti e sulle tendenze attuali del consumo televisivo. Negli ultimi anni, lo streaming ha guadagnato una posizione dominante, spinto dalla crescente diffusione di piattaforme come Netflix, Amazon Prime Video, Disney e DAZN. Tuttavia, la qualità della fruizione di contenuti live, soprattutto per eventi sportivi o trasmissioni in diretta, è stata spesso criticata a causa delle latenze e dei problemi di buffering.
Soluzione alle criticità broadcasting
Il DVB-I potrebbe rappresentare la risposta a queste criticità, proponendosi come un’alternativa che combina la qualità dello streaming on demand con l’affidabilità e la continuità del broadcasting tradizionale.
Evoluzione naturale
Inoltre, con l’aumento del numero di utenti che accedono ai contenuti televisivi tramite connessioni IP, piuttosto che via antenna terrestre o satellite, il DVB-I si pone come una soluzione naturale per armonizzare i diversi metodi di fruizione. Gli utenti, abituati alla flessibilità delle piattaforme streaming, potrebbero vedere nel DVB-I un ponte tra la TV lineare e l’esperienza IP, offrendo una qualità superiore e una minore latenza. L’integrazione con gli standard esistenti, inoltre, consente una transizione senza intoppi, garantendo la compatibilità con i sistemi attuali.
Il contratto di servizio RAI-MIMIT
Del DVB-I si trova anche traccia all’art. 15 c. 10 del nuovo contratto di servizio Rai-Ministero che dispone che “In coerenza con l’obiettivo di facilitare l’introduzione di nuovi servizi di distribuzione televisiva rivolti all’utenza mobile e nomadica, la Rai sperimenterà lo standard 5G broadcast, con particolare riguardo alla copertura di aree metropolitane ad alto traffico IP, utilizzando frequenze UHF dedicate, identificate e assegnate dal Ministero, anche su base temporanea.
Sperimentazioni RAI
La Rai sperimenterà il DVB-I e l’Hbbtv (per il quale si sta andando, quantomeno per l’ambito nazionale, verso una convalida d’impiego per acquiescenza delle soluzioni jump, anche se non codificate nell’ordinamento di specie, ndr) nonché le ulteriori tecnologie innovative che dovessero svilupparsi in futuro”.
Sfide e prospettive per il mercato italiano
Nonostante questi vantaggi, ci sono anche sfide da affrontare. Il primo ostacolo è la necessità di reti progettate appositamente per gestire un prevedibile aumento del traffico dati.
Il nodo delle infrastrutture di rete
Lo streaming live richiede connessioni stabili e veloci, e il sistema DVB-I dovrà essere supportato da infrastrutture di rete in grado di sopportare una domanda massiccia, soprattutto in occasioni di grandi eventi.
Disparità significative
Anche se l’Italia ha fatto passi avanti nell’espansione della banda larga, ci sono ancora disparità significative in termini di copertura e velocità delle connessioni, specialmente nelle aree rurali.
Aggiornamento dei tv esistenti
Un’altra sfida riguarda l’adozione dello standard da parte dei produttori di televisori. Sebbene teoricamente basterebbe un aggiornamento del firmware per rendere un televisore compatibile con il DVB-I. La realtà è che solo pochi modelli in commercio supportano già questo standard.
Il ruolo dei produttori dei tv…
I produttori dovranno decidere se investire in questa tecnologia, rendendola disponibile su una gamma più ampia di dispositivi, o se limitarsi a modelli di fascia alta (almeno inizialmente).
… e degli utenti
Inoltre, sarà cruciale capire come i consumatori risponderanno a questa innovazione: il bollino DVB-I diventerà un criterio di acquisto determinante? O gli utenti continueranno a prediligere le soluzioni già affermate e consolidate come le piattaforme streaming?
Grande potenziale
In conclusione, il DVB-I rappresenta una promettente evoluzione nel campo della televisione digitale, che potrebbe rispondere a molte delle esigenze emergenti del pubblico.
I fattori decisivi
Tuttavia, la sua affermazione dipenderà da una serie di fattori, tra cui l’infrastruttura di rete, l’adozione da parte dei produttori e, soprattutto, il comportamento degli utenti, sempre più orientati verso un’esperienza di fruizione televisiva fluida e senza interruzioni. (M.R. per NL)