Scrive il Coordinamento Nazionale Televisioni – Terzo Polo Digitale sul proprio bollettino settimanale: "La migrazione al digitale terrestre si sta avviando sempre più verso un campo minato per l’emittenza locale e indipendente. Non bastano i gravissimi problemi sul fronte delle frequenze riguardo i quali il CNT-TPD sta conducendo una dura battaglia cercando anche di sollecitare gli editori". "Ora si aggiunge la questione finanziaria, e non soltanto quella relativa alla recessione che, nel suo passaggio, sta dimezzando gli introiti pubblicitari (la principale fonte di reddito delle tv private); ci riferiamo ai contributi statali, che mai come adesso, rappresentano manna dal cielo, e che stanno subendo ritardi", continua l’associazione (che ha come associata di spicco la nazionale Retecapri), che ricorda come "All’appello, infatti, mancano ancora le graduatorie dei Corecom Molise e Sicilia, mentre sono state segnalate alcune contestazioni relativamente a quelle della Liguria". A causa di questa situazione il Ministero dello sviluppo economico – comunicazioni è in ritardo operativo non potendo ancora procedere alla emanazione del piano di riparto relativo ai contributi alle tv locali ex legge 448/98 per l’anno 2008. I finanziamenti ammontano a circa 127.800.000 euro per le tv e 22.552.000 euro per le radio. Non è la prima volta che per la mancanza di tutte le graduatorie la macchina si blocca. A tal proposito un emendamento è stato recepito dall’art. 2 comma 296 della legge n. 244/07 (Legge Finanziaria 2008); la disposizione, non ancora applicata, prevede la possibilità di emanare il riparto anche nel caso in cui i Corecom non abbiano completato le graduatorie. Allo scopo si procede imputando, automaticamente e in via provvisoria, alle regioni e alle province autonome il 90% della somma già assegnata nell’anno precedente, fatta salva la rideterminazione in via definitiva all’esito dei conteggi ufficiali. C’è poi da sottolineare l’attesa della pubblicazione del bando di concorso per i contributi per le tv locali relativi all’anno 2009. Il Governo – sostiene il CNT TPD – deve almeno alleviare le pene intervenendo con tempestività e decisione.