I canali televisivi del gruppo crescono e maturano, costituendo una realtà sempre più scomoda e ingombrante per la concorrenza.
7,4% di share sul target di individui e 10% sul target commerciale (15-64 anni): sono questi i successi raggiunti dai canali Discovery nel solo mese di agosto, segno che i vari Real Time, Dmax, Giallo, Focus, K2, Frisbee continuano a piacere a un pubblico diversificato. Per la prossima stagione più produzioni originali italiane, più sport, e più serie tv in vista, a conferma della strategia poliedrica messa in atto per permettere agli utenti una vasta scelta tra la varietà di contenuti. La scorsa settimana è partito il talent sui dolci Bake Off, condotto da Benedetta Parodi, che andrà in onda in 12 puntate, con una produzione allungata rispetto all’edizione precedente. Novità anche su Dmax: dal 27 settembre prenderà il via Brothers in army, una nuova produzione Hangar di Gregorio Paolini, dedicata alle selezioni per diventare elicotterista dell’esercito, e a ottobre verrà proposto il nuovo talent I re della griglia. Che dire poi del vincente Real Time: al via la seconda serie de Il boss delle cerimonie, dedicato questa volta non solo ai matrimoni, ma anche a comunioni e feste di compleanno (negli scorsi mesi è andato in onda sottotitolato anche in Inghilterra guadagnando numerosi consensi del pubblico) e dal 9 novembre anche un nuovo format dell’avvocatessa Simonetta Agnello Hornby dal titolo Il pranzo di Mosè. In attesa dell’apertura della famosa scuola di Maria De Filippi, Real Time dal 20 ottobre tamponerà con produzioni che orbitano nella sfera di Amici: nel dettaglio dal 20 ottobre verranno trasmessi i concerti estivi dei primi due classificati dell’ultima edizione del talent (il gruppo Dear Jack e la solista Deborah), affiancati da 15 puntate dedicate ai casting della nuova edizione. A questi programmi vanno aggiunti poi – sempre su Real Time – Vite sommerse, dedicato agli accumulatori seriali nel milanese, La chef e la boss e Diario di un wedding planner incentrato sulla vita di Enzo Miccio. Ci sarà spazio anche per i bambini (con Oggy e i maledetti Scarafaggi su K2), per le grandi serie tv in onda su Giallo e per lo sport, che insiste sul rugby – in attesa che si dispieghino le sinergie con Eurosport. Intanto sul fronte pubblicitario i vertici del gruppo hanno confermato la crescita della raccolta a ritmi del 30% fino al mese di agosto compreso, mentre dall’inizio di settembre, come sottolineato dal vicepresidente e direttore generale della concessionaria Discovery Media Giuliano Cipriani, “pare che la ripresa sia un po’ più lenta. Comunque continuiamo a crescere bene, e cerchiamo di valorizzare la qualità del nostro prodotto aumentando i prezzi. Devo riconoscere – ha poi aggiunto Cipriani – che c’è una certa lentezza a riconoscere la qualità dei nostri target e, sotto questo aspetto, alcuni centri media ci seguono, altri molto meno. Fa parte della naturale resistenza dell’Italia al cambiamento”. Dopo la chiusura dello scorso anno con una raccolta pubblicitaria di 122 mln di euro, il 2014 fa sperare in bene e la raccolta dovrebbe aggirarsi attorno ai 160 mln, con quasi 500 clienti. Restando in tema pubblicitario, negli scorsi giorni i cugini d’oltralpe si sono trovati a dover dibattere su una questione alquanto spinosa: a seguito della decisione di eliminare gli spot dopo le ore 20 sulle emittenti di France Télé (presa sotto il governo Sarkozy), i conti sono preoccupanti e spingono per “una soluzione nell’immediato”. Lo ha dichiarato Fleur Pellerin, neo ministro alla cultura e alle comunicazioni del nuovo governo voluto da Hollande: all’orizzonte una possibile apertura verso la reintroduzione degli spot in fascia serale, apprezzata logicamente dagli inserzionisti francesi, che sostengono che “la decisione abbia sottratto al mercato pubblicitario un’audience di qualità alla quale erano particolarmente affezionati”. La direzione del gruppo televisivo pubblico ha quantificato il ritorno della pubblicità post tg in 100 mln di euro di introiti, che andrebbero a risollevare e a dare un po’ di ossigeno alle casse dell’emittente (dal momento che, come riporta un articolo di ItaliaOggi di sabato 6 settembre, il governo ha in mente di eliminare quasi del tutto la quota di finanziamento di 263 mln di euro, da qui al 2017). Ai dirigenti della tv di stato non resta che sperare e attendere a braccia aperte il ritorno degli spot serali. (V.R. per NL)