Come avevamo scritto nei giorni scorsi, sembra sempre più volgere a favore di Sky la partita dei diritti Tv del calcio di serie A per il triennio 2018-2021, un argomento di importanza fondamentale non solo per lo sport più amato (di gran lunga) dagli italiani e per l’enorme business connesso ma anche per tutto il mondo televisivo in generale.
Il Tribunale di Milano con l’atteso secondo provvedimento, nel merito, del giudice Claudio Marangoni ha deciso di annullare il bando per i diritti degli spagnoli, dopo averlo sospeso una prima volta, attraverso un’ordinanza sulla base della procedura cautelare ex art. 700, pochissime settimane fa.
Una decisione che si poteva anche ritenere prevedibile, per via delle scelte di Mediapro, che sembrava voler aggirare, in qualche modo, i paletti posti dall’Antitrust. Secondo il giudice milanese, il bando infatti non sarebbe stato correttamente formulato, in quanto di fatto metterebbe Mediapro in una posizione di monopolio, inibendo la libertà degli altri operatori.
In particolare viene contestata la formula dell’offerta di pacchetti di partite “chiavi in mano” (con tanto di pre e post-partita e anche di pubblicità già inserita) che limiterebbe la libertà di scelta dei broadcaster. Inoltre nel bando non erano state previste per la prima volta cifre minime.
Che succederà adesso? Mediapro ha in teoria due settimane di tempo per impugnare, ma visto che si sono persi mesi e mesi e il prossimo campionato è ormai vicino, non sembra possibile continuare a rinviare, in cerca di improbabili riscatti. Al tempo stesso si fa quasi drammatica la situazione delle squadre, che dei soldi dei diritti Tv hanno bisogno urgente per continuare nella loro attività (si pensi al calciomercato). E per le squadre contare su una urgente costituzione del famoso canale della Lega (il vero progetto di Mediapro) sembra una strada come minimo avventurosa. Né possono contare che Mediapro, a questo punto, possa davvero garantire i soldi (oltre un miliardo) con la famosa fideiussione bancaria, che solo pochi giorni fa era stata subordinata proprio a un esito positivo in sede giudiziaria.
Comunque la si giri, il coltello dalla parte del manico sembra averlo Sky, che ha commentato la sentenza così: “La decisione del Tribunale di Milano ha confermato che era necessaria una verifica dell’aderenza del bando di Mediapro alle leggi italiane, facendo chiarezza a beneficio di tutti i partecipanti e creando i presupposti per la definizione della procedura di assegnazione dei diritti 2018-21 della serie A. Sky ribadisce di essere pronta come sempre a fare la sua parte con un’importante offerta che possa dare certezza a tutti gli appassionati e allo stesso tempo garantire il futuro dei club e di tutto il sistema calcio”.
Nei giorni scorsi in realtà c’erano già stati contatti e incontri più o meno riservati fra le parti e una soluzione Sky l’ha sicuramente predisposta, anche perché non vuol certo perdere il calcio e tutto è diventato talmente urgente da richiedere soluzioni a brevissimo.
In sostanza, Sky potrà spendere anche parecchio (c’è chi ipotizza addirittura 850-900 milioni) e forse potrebbe anche concedere l’onore delle armi agli spagnoli di Mediapro, ma nella sostanza richiederà d’ora in poi di poter condurre direttamente tutti i giochi.
Intanto la Rai si è aggiudicata di nuovo i diritti Tv della Coppa Italia sempre per il triennio 2018-2021. La Tv pubblica ha offerto 35,5 milioni di euro battendo Mediaset (cui con Premium quasi in liquidazione resta solo il contentino degli imminenti Mondiali di calcio senza l’Italia), che si è fermata a 33 milioni. Nel pacchetto sono compresi anche i diritti radiofonici e la Supercoppa Italiana. (M.R. per NL)