"Mediaset prende atto che, ancora una volta, Sky ha abusato della propria posizione dominante accaparrandosi tutti i diritti televisivi pay di una rilevante competizione calcistica internazionale".
Inizia così il comunicato diffuso ieri dal Biscione a riguardo dell’ennesima querelle con il gruppo di Rupert Murdoch. "Il valore offerto è infatti al di fuori di ogni logica economica e motivato esclusivamente dalla volontà di eliminare qualunque tipo di concorrenza. E privare i telespettatori della scelta di quale offerta in pay tv guardare", fanno sapere da Cologno Monzese. "E’ ben noto infatti che in una situazione analoga, i Mondiali di calcio 2010 in Sudafrica, l’operatore satellitare si era aggiudicato tutti i diritti pay, compresi quelli per il digitale terrestre pur consapevole di non poterli trasmettere, e si è rifiutato di rivenderli a "Mediaset Premium" che ne aveva fatto regolare richiesta", continua la nota. "Un comportamento discriminatorio a cui Mediaset aveva opposto immediato ricorso all’Authority Antitrust che, proprio nei giorni scorsi, ha aperto un’istruttoria per "abuso di posizione dominante". "Le caratteristiche strutturali", scrive infatti l’Antitrust, "nonché le barriere all’espansione e all’ingresso sul mercato, inducono a riconoscere in capo a Sky un’evidente posizione dominante nel mercato italiano della pay-tv". "Confidiamo nel fatto che, questa volta, l’operatore satellitare si astenga dal cancellare i diritti del digitale terrestre pay danneggiando così milioni di tifosi che sarebbero obbligati o a sottoscrivere un onerosissimo abbonamento (anche per contenuti che con il calcio non c’entrano niente) o a dover rinunciare alla visione integrale della Champions League. E non è nemmeno accettabile che la decisione se rivendere o meno i diritti del digitale terrestre pay a chi li può effettivamente esercitare sia affidata esclusivamente all’arbitrio monopolistico di un operatore dominante che metta al centro della valutazione i propri interessi e non l’interesse generale dei telespettatori. Per questo motivo Mediaset invoca la massima vigilanza da parte delle Autorità affinché i diritti per il digitale terrestre, la piattaforma più diffusa nel paese, siano rimessi sul mercato a condizioni eque e non discriminatorie", conclude il comunicato del gruppo che ha la famiglia del premier Berlusconi come socio di riferimento.