Si avvicina l’asta dei diritti tv della Lega Serie A di calcio, prevista per il mese di luglio, e il delegato Infront Italia (advisor della Lega Serie A) Luigi De Siervo è a caccia di idee per assicurare l’introito minimo di 1 miliardo di euro annuo che deve essere garantito ai club fino al 2021. Lo scorso triennio (2015-2018) il pacchetto esclusiva Coppa Italia e finale di Supercoppa è stato decisamente profittevole: la Rai se l’è aggiudicato al prezzo di 22 milioni di euro l’anno, cioè un totale di 66 milioni. Con questa mossa la tv pubblica si è assicurata, solo per la stagione in corso, ben 16 prime serate sportive da record: audience media di 5,1 milioni di spettatori e share media del 19% con il picco massimo registrato in occasione del match Napoli – Juventus dello scorso 5 aprile (8,6 milioni di telespettatori e 32,1% di share). Grazie a questi numeri De Siervo spera di innescare lo scontro (e le offerte a rialzo) tra Rai, Mediaset, La7, Discovery e Sky. Per questo il pacchetto dei diritti tv per il calcio nazionale – ha spiegato De Siervo a ItaliaOggi – includerà un appuntamento fisso alle 12.30 del sabato o della domenica, anticipo al venerdì o posticipo al lunedì sera ogni volta che questo sia possibile, tutti gli anticipi del sabato e il posticipo della domenica. Tra le nuove formule di pacchetti da mettere all’asta, poi, se ne ipotizza uno comprensivo di soli tre match della domenica pomeriggio. Nonostante l’atteggiamento del delegato di Infront faccia trapelare ottimismo, gli analisti fanno previsioni piuttosto cupe sugli investimenti delle emittenti italiane nelle partite della Lega Serie A, specialmente dopo la disfatta Mediaset Premium. L’asta potrebbe invece essere più fruttuosa all’estero, soprattutto sul mercato cinese che per ora vale 10 milioni di euro annui, ma si prevede possa raggiungere i 50 milioni. (V.D. per NL)