E’ l’effetto dell’anticipazione dello switch off dalla tv analogica al nuovo sistema contenuta nel nuovo calendario indicato dal decreto ministeriale firmato dal ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola.
Di fatto, il decreto prevede una transizione al digitale progressiva delle varie regioni italiane divise in 16 aree a partire dal secondo semestre del 2009 fino al secondo semestre del 2012.
Rimangono fissate per il secondo semestre del 2008 e al primo semestre dell’anno in corso i passaggi gia’ previsti nelle aree cosiddette all digital, Sardegna e Valle D’Aosta.
Gia’ nel secondo semestre del 2009 si vedra’ la tv digitale terrestre nel Lazio, in Campania, in Trentino Alto Adige e in Piemonte.
Via via si passera’ al digitale nelle altre regioni fino alle ultime due, Sicilia e Calabria, dove la transizione avverra’ alla fine del 2012.
“Il governo precedente – ha spiegato, in una conferenza stampa, il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani che ha concluso anche gli accordi con i presidenti delle regioni italiane – aveva immaginato una scadenza unica per tutta l’Italia, fissata al 12 dicembre del 2012. Noi abbiamo ritenuto questo meccanismo troppo complicato e quindi abbiamo indicato un processo regione per regione”.
L’Autorita’ per le comunicazioni ha dato il via libera all’unanimita’ al progetto “che e’ stato condiviso – ha sottolineato il sottosegretario- da tutti i governatori delle regioni”. Nove mesi prima della scadenza sara’ indicato il termine preciso in cui avverra’ lo switch off.
Entro un anno e mezzo “circa il 70% del paese – ha proseguito Romani – sara’ digitalizzato”. Il processo, oltre a difficolta’ di carattere tecnico, ha anche delle ricadute di tipo sociale. Il Ministero, per venire incontro ai cittadini che non potessero permettersi l’acquisto di un decoder o di un nuovo apparecchio dotato di ricevitore integrale integrato, ha gia’ deciso di erogare un contributo alle famiglie con reddito inferiore a 15mila euro.
A questo, oltre che a una campagna di informazione e comunicazione su larga scala, serviranno i 100 mln annui del fondo digitale che, nelle previsioni del sottosegretario, potrebbero essere un po’ di meno nel 2012, quando la diffusione delle apparecchiature dovrebbe essere gia’ molto estesa.