La tv ad alta definizione è stata appena assaporata che già è pronta sul vassoio la più appetibile pietanza a 3D: Sony, Samsung, LG, Toshiba e Panasonic ci hanno infatti scommesso. Secondo i calcoli, quest’anno saranno sugli scaffali 4,3 milioni (che diventeranno 9 nel 2012) di nuovi tv multipiattaforma (Sat, DTT, IP Tv), multimedia (internet, homevideo, videogiochi e ora anche telefonia con Skype) e multidimensione. Del resto perché la visione tridimensionale sfondi non basta il cinema: il colossal di James Cameron, Avatar, sta andando alla grande in questi giorni di prima visione, ma per non privare il capolavoro artistico e tecnologico della sua principale peculiarità in occasione del prossimo passaggio tv, occorre che anche il medium si attrezzi per tempo, sia dal punto di vista della trasmissione che, ovviamente, della ricezione. No problem, dicevamo, con gli apparecchi tv a 3D, che brilleranno nei centri commerciali a breve; sul fronte della veicolazione televisiva, invece, salvo colpi di scena, i test dovrebbero essere effettuati in Europa da Sky, che inizierà quest’anno in Gran Bretagna (dove gli abbonati all’offerta Sky+HD dovrebbero poter assistere ai programmi 3D senza problemi) per poi, pare, collaudare la innovativa tecnica nel reattivo mercato italiano forse nel 2011. Negli USA, invece, la tv 3D è già realtà con l’ESPN di Walt Disney, che l’11 giugno prossimo trasmetterà i Mondiali di calcio del Sudafrica con il nuovo format. Sono poi già sulla rampa di lancio i nuovi canali tridimensionali di Direct Tv e di Discovery Channel. Per il momento, la tv a tre dimensioni necessita ancora degli occhialini (nella versione aggiornata al nuovo millennio, più leggeri, pratici ed efficaci) per una perfetta interazione con l’apparecchio predisposto, ma i ricercatori assicurano che l’ingombro sarà presto rimosso grazie ad una nuova generazione di schermi (anche per ovviare a qualche perplessità medica esposta dagli oculisti); circostanza che dovrebbe consacrarne la diffusione su enorme scala (anche in considerazione della volontà dei produttori di predisporre immediatamente soluzioni a costi accessibili, per evitare il fenomeno dell’attesa del calo dei prezzi). Per contro, la notizia dell’avvento del nuovo standard tv sta ponendo dubbi sulla tempistica di introduzione sul mercato ai produttori ed ai distributori di apparecchi in relazione all’inevitabile devastante impatto che esso avrà sull’alta definizione, che rischia di essere bruciata prima ancora di aver sfruttato le proprie potenzialità commerciali. L’occasione è invece allettante, per i broadcaster, visto che l’upgrade della tecnica trasmissiva non dovrebbe comportare lo stravolgimento tecnico dei vettori (Sat, DVB-T, IP Tv e, in prospettiva, Web Tv, visto che i tv 3D saranno tutti connessi ad Internet). Si sfregano le mani anche i produttori televisivi, che vedono già una brillante uscita dalla crisi visto che saranno chiamati ad intensificare la realizzazione di prodotti 3D per creare un catalogo ampio di trasmissioni con il nuovo formato. In attesa che arrivi la nuona rivoluzione, costituita dalla tv olografica. Preannunciata da Texas Instruments per il 2020.