Rai, con la fine dei mondiali in Qatar e con l’inizio del programma condotto da Fiorello, ha ottenuto risultati migliori rispetto agli anni precedenti nei settori streaming live e on-demand. Proprio grazie a questi contenuti, la Tv nazionale si è così posizionata al primo posto in Italia nel settore online, ma, nonostante ciò, i competitors Mediaset e Sky non ne hanno risentito.
Dati Rai
Com’era possibile aspettarsi, i mondiali hanno sancito il successo di Rai nel settore streaming, con un incremento degli stream erogati.
98 mln di stream
Infatti, la concessionaria pubblica ha registrato, durante la prima settimana della competizione, 98 mln di fruizioni online, il doppio rispetto ai quattordici giorni precedenti.
Picco considerevole dello streaming
Certamente i livelli di stream ordinari non sono comparabili a quelli ottenuti durante la trasmissione dei mondiali, ma c’è da considerare che la Rai era partita con “soli” 2,7 mln di stream nel periodo dal 13 al 19 novembre, raggiungendo picchi tra i 7 e gli 8 mln e 1 mln di ore viste a settimana durante la competizione.
Risultati inediti
Ad ogni modo, nonostante la conclusione dell’evento calcistico, anche i quattordici giorni successivi hanno mantenuto una quota media di stream tra i 6 e i 7 mln.
Fiorello show
Questi risultati sarebbero da attribuire all’inizio dello show mattutino condotto da Fiorello, trasmesso a partire dal 5 dicembre. Infatti, nel periodo compreso tra il 4 e il 10 dicembre, gli ascolti sono rimasti alti quasi al pari della settimana conclusiva dei mondiali.
Ma non solo streaming
Inoltre, anche la riproduzione su device digitali di clip relative ai mondiali è stata di gran lunga superiore alla norma, con 16,4 mln rispetto ai 9,5 mln della settimana precedente alla competizione.
La direttrice di RaiPlay
A proposito dei numeri di RaiPlay, Elena Capparelli, la direttrice della piattaforma, ha affermato che: “Nel 2022 la Rai consolida la sua posizione di leader nel mercato digitale. Non solo per il pubblico tradizionale […], ma anche per i nuovi pubblici digitali. In particolare delle fasce più giovani, che sempre di più vanno sulla piattaforma digitale della Rai per scoprire l’offerta di contenuti originali, film, serie tv, sport, fiction, docu-serie”.
Carlo Fuortes
Anche l’amministratore delegato di Rai, Carlo Fuortes, ha dichiarato che: “La Rai conferma il proprio ruolo trainante, adesso competitivo anche nel campo delle nuove offerte digitali. Un risultato che […] testimonia quanto la sfida lanciata dai nuovi mercati digitali sia stata nel 2022 accettata e vinta […]”.
Gap streaming
Da quanto sin qui esposto sembrerebbe che Rai abbia colmato il gap con i competitor nel settore streaming.
Competitor streaming resistenti
In realtà, Mediaset e Sky non hanno risentito del miglioramento della concessionaria televisiva pubblica.
Contenuti di medio tempo
Per quanto concerne poi il tempo medio speso dagli utenti a guardare i contenuti, nel periodo 13/11 – 07/01, il confronto è sempre tra la concessionaria televisiva pubblica (11,35 mln di ore in media) e il biscione (9,49 mln in media). Sky, invece, non regge la competizione con i primi due player (2.7 mln in media).
Competitor streaming resistenti
In definitiva, nonostante la crescita di Rai nel comparto streaming, i risultati ottenuti non sono stati sufficienti a distanziare i competitor che hanno continuato a performare come abitualmente fanno. Rimane dunque aperta la sfida sulla fidelizzazione degli utenti ai servizi online della concessionaria pubblica. (G.L. per NL)