da Franco Abruzzo.it
Roma, 30 maggio 2008 – Il Parlamento modifichi la legge Gasparri e il governo anticipi il passaggio al digitale: e’ l’auspicio del presidente dell’Autorita’ per le garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabro’, intervistato da Tv Talk per la puntata in onda domani alle 9 su Raitre. ”La legge Gasparri va modificata”, ha detto Calabro’ rispondendo a una domanda sul problema dell’assegnazione delle frequenze e sul caso Europa 7. ”Questo e’ compito del legislatore, come e’ compito del governo favorire, possibilmente anticipare, il passaggio al digitale. Quindi c’e’ spazio, anche se in Italia c’e’ una sovrautorizzazione alle frequenze disponibili. Malgrado questo, con un attento esercizio, con un po’ di buona volonta’, con accuratezza tecnica – ha concluso Calabro’ – si puo’ avere un dividendo da distribuire a nuovi entranti. Quindi il passaggio al digitale dovra’ consentire pure questo allargamento di operatori nel campo televisivo”. (Apcom)
RAI/CALABRO’: “E’ possibile una rete finanziata solo dal canone” destinata solo al servizio pubblico con offerta culturale ricca”.
Roma, 30 maggio 2008. E’ possibile immaginare una rete Rai dedicata solo al servizio pubblico e finanziata esclusivamente dal canone e magari aumentare il canone a fronte, pero’, di un’offerta culturale piu’ ricca: e’ il parere di Corrado Calabro’, presidente dell’Autorita’ per le garanzie nelle Comunicazioni, intervistato da Tv Talk, il programma di Rai Educational in onda domani alle 9 su Raitre.
Alla domanda sulla differenze di programmazione tra le reti commerciali e quelle pubbliche, ”in fondo – ha risposto Calabro’ – sono tutte omologate e forniscono gli stessi prodotti. Prendiamo per esempio il modello della Bbc, che offre documentari storici, geografici, scientifici e spettacoli culturali di livello”. Ma il servizio pubblico puo’ soddisfare queste esigenze nel momento in cui il 50% e’ finanziato con la pubblicita’ e il 50% con il canone? ”Bisogna vedere – ha detto il presidente dell’Autorita’ – che cosa si vuole scegliere all’interno della Rai, una rete destinata esclusivamente al servizio culturale ovvero se si vuole fare una organizzazione mista”. E una ”soluzione possibile” potrebbe essere quella di una rete dedicata esclusivamente al servizio pubblico e che si finanzi solo con il canone. Calabro’ sarebbe anche d’accordo a pagare ”magari di piu”’ come canone, ”pero’ con un offerta culturalmente piu’ ricca”.
Quanto alla necessita’ di una piena autonomia del sistema dell’informazione televisiva, per Calabro’ e’ necessaria ”una varieta’ di prodotto ben maggiore di quella che c’e’ in Italia.
L’Italia nasce anchilosata, perche’ con un sistema di doppia dominanza ha bloccato a lungo il pluralismo e l’evoluzione”. (Apcom)