La televisione del futuro sarà quella connessa. Sarà quella priva di palinsesti e caratterizzata quasi esclusivamente da contenuti on demand.
E sarà, in senso prettamente economico, alla portata di tutti. E il termine tutti, naturalmente, non riguarda i consumatori, ma gli editori e tutti quei nuovi soggetti che pur disponendo di mezzi limitati avranno la chance di organizzarsi per apparire sui tradizionali schermi tv, bypassando le piattaforme satellitari o digitale terrestre. Come? Creando applicazioni per tv connesse a internet e confezionando prodotti utilizzabili da qualunque consumatore abbia già imparato ad utilizzare uno smartphone. Trattasi di un’enorme pletora di utenti: si parla, infatti, di almeno 2,7 milioni di famiglie italiane che possiedono televisori connettibili ad internet o decoder con ingresso ethernet (dati del rapporto III Digital Monitor 2010 dell’istituto E-res). Tutto questo funziona anche usufruendo del decoder BLOBbox (prodotta da Telsey prima, perfezionata da Tele System poi), strumento adatto alla visualizzazione di contenuti online adattati alla tv e apparecchio di fondamentale importanza per l’editore che volesse capire come gestire un business nuovo all’interno di quello che viene oggi definito come un ecosistema democratico. È di questo e molto altro che Roberto Marmo e Francesco Facconi parlano nel volume Tv Connessa – Tecniche e Business, edito da Fag Milano Edizioni (prezzo di copertina € 22,00). Un libro che non pretende di essere una guida completa e aggiornata sul vasto mondo della televisione digitale, ma si concentra in particolare alla programmazione dei siti web per la TV connessa. Un libro scritto in un Paese dove il passaggio al digitale terrestre – per stessa ammissione degli autori – ha senza dubbio almeno un merito: sta costringendo il paese a rendersi conto del futuro in arrivo e della necessità di adattarsi ad una società in continua trasformazione, dove esiste ancora un mercato non del tutto monopolizzato dai grandi. Il web appunto. (M.M. per NL)