Dopo il rinnovo della concessione in esclusiva alla RAI per il servizio radiotelevisivo pubblico nazionale, che avrà durata decennale, le istituzioni sono al lavoro per approvare lo schema di convenzione per regolare i rapporti tra l’azienda di viale Mazzini e il Ministero dello Sviluppo Economico. Il testo, approvato a maggioranza dal consiglio dei ministri lo scorso 10 marzo, ha ricevuto il parere – obbligatorio ma non vincolante – della Commissione parlamentare di Vigilanza: la maggioranza e il M5S hanno approvato lo schema, mentre il centrodestra ha espresso il proprio dissenso. La commissione ha inoltre suggerito di inserire nella convenzione alcuni punti che ha ritenuto rilevanti, primo tra tutti il divieto per la tv pubblica di inserire messaggi pubblicitari relativi al gioco d’azzardo. In coerenza con gli obiettivi, già indicati dal Mise, di promozione culturale e di educazione, la commissione ritiene opportuno che la RAI promuova l’innovazione tecnologica e l’alfabetizzazione digitale – inevitabile pensare a quando la televisione pubblica era veicolo di insegnamento della lingua italiana. La vigilanza ha poi rimarcato quanto sia necessario che la comunicazione della tv nazionale trasmetta un’immagine della figura femminile non stereotipata e distante da pregiudizi sessisti. Tra le richieste della commissione ci sono, da un lato, quella di rendere la ricezione del segnale gratuita per il 100% della popolazione, con l’onere di presentare al Mise un piano dei costi entro sei mesi dall’entrata in vigore della commissione, dall’altro lato, la previsione di un termine perentorio entro il quale il contratto di servizio debba essere approvato, il cui mancato rispetto comporti il pagamento di una penale.
(V.D. per NL)