Chi ha paura del mercato della tv in streaming? La concorrenza e lo strapotere di Netflix & co. pare possano intimorire altri attori importanti, che preferiscono sviluppare il business in altre direzioni, come Xfinity e Comcast.
Non si può proprio dire, infatti, che Comcast sia un “pesce piccolo”: guidata dall’a.d. Brian Roberts, ha da poco acquistato Sky, soffiandola alla Disney e a Murdoch.
Eppure, stando alle dichiarazioni dell’executive vice presidente della controllata Xfinity Services (società di servizi internet e telefonia), Matt Strauss, sarebbe “difficile identificare un modello di business che abbia senso tra i servizi over-the-top. Soprattutto quando vediamo altri vendere video con un margine negativo. È più attraente continuare a crescere sulla banda larga, oppure lanciando servizi diversi, tutti poi riconducibili alla nostra tv via cavo”.
Che ne sarà allora di Now TV, la giovane piattaforma di streaming con cui Sky aveva cercato di arginare l’emorragia di abbonati verso l’emergente Netflix? Non dovrebbe scomparire e dovrebbe continuare a svolgere il ruolo di “disturbatore” del potente competitor, ma tutti i suoi contenuti – ipotizza Strauss – dovrebbero poter essere ricondotti ad un set top-box che raccolga tutta l’offerta Sky.
C’è invece chi di recente ha puntato tutto sui servizi ott, lanciandone diversi e differenziati per settore: si tratta della CBS, emittente radiotelevisiva statunitense con sede a New York e punta di diamante del gruppo CBS Corporation, che fa capo alla famiglia Redstone. La tecnologia streaming della CBS è fruttata alla società significativi introiti: nel terzo trimestre, sebbene l’utile netto sia in leggero calo (sui 488 milioni di dollari), i ricavi sono cresciuti del 2,9%, arrivando a 3,6 miliardi di dollari, e la raccolta pubblicitaria è aumentata addirittura del 14%, accompagnata dal +8% delle licenze concesse.
Tuttavia, a fronte di un business che si dimostra in salute, la CBS sta vivendo una situazione complessa a livello manageriale: colpita dall’ondata del movimento #MeeToo che ha costretto l’a.d. Leslie Moonves a lasciare il proprio incarico perché coinvolto nelle accuse di molestie, e ha frenato la già prevista operazione di acquisizione della CBS da parte della scorporata Viacom (sempre di proprietà dei Redstone e sempre guidata da Moonves). Proprio questa difficile situazione potrebbe rendere CBS preda dei colossi dei servizi di streaming, ingolositi dalla possibilità di impadronirsi della tecnologia dell’emittente, già rodata e funzionante, che ha dato prova di essere redditizia anche in momenti di difficoltà. (P.B. per NL)